Rivoluzione digitale al Consiglio comunale di Cagliari
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Dal punto di vista del cittadino, davanti allo schermo di un computer, di uno smartphone o di un tablet, i cambiamenti saranno pochi ma importanti: prima di tutto riusciremo sempre a collegarci per le dirette streaming delle sedute del Consiglio comunale di Cagliari (che ha un'audience media di 200 spettatori, e molti altri non riescono a collegarsi), vedremo immagini in alta definizione e l'audio sarà ben più comprensibile.
Per chi sta invece dall'altra parte, cioè nell'aula consiliare di via Roma, sarà una rivoluzione tecnologica: userà un tablet per chiedere la parola (il presidente la concederà dalla sua consolle), le telecamere convergeranno automaticamente sul consigliere che parla (rendendo inutile la presenza di un tecnico che faccia l'inquadratura e la regia), la trascrizione e i sottotitoli degli interventi in tempo reale saranno fatti da un software e si avrà accesso a tutti i documenti del Comune.
Tutto, con una sola app a prova di nativo analogico, quindi semplicissima da usare.
"Il principale vantaggio è l'accesso diretto a tutta la documentazione senza stampare più nemmeno un foglio", spiega Guido Portoghese, presidente del Consiglio, "quindi questa spesa è in realtà un investimento".
L'assessore all'Innovazione tecnologica, Claudia Medda, prevede che "l'intero sistema sarà ammortizzato in due anni, poi il risparmio sarà effettivo".
Difficile sentire Pier Giorgio Massidda, leader dell'opposizione, fare un complimento all'amministrazione di Massimo Zedda, "ma quando è giusto lo faccio volentieri. Anche perché questa rivoluzione tecnologica è stata suggerita proprio da noi".
Premesso che il sistema entrerà in sperimentazione tra due settimane e che per un po' di tempo si utilizzeranno il vecchio e il nuovo insieme per la fase di rodaggio, la nuova piattaforma di Concilium-Tim sarà poi utilizzata anche nelle riunioni di Giunta, di Commissione e dei gruppi consiliari.