Raffica di furti a Cagliari, caccia ai ladri: sospetti su una gang di algerini
Convalidati gli arresti per ricettazione e riciclaggio: nei guai un 43enne e sua madre. In un pub e in un b&b era stata trovata della refurtiva, ora le prime indiscrezioni sull’inchiestaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Ci sarebbe una banda di ladri specializzata in furti in abitazione dietro la scoperta degli agenti della Squadra Mobile di un due covi, un pub e un b&b a Stampace, che sarebbero stati utilizzati per accatastare merce rubata. Ieri mattina, la giudice per le indagini preliminari Man uela Anzani ha convalidato l’arresto del 43enne Carlo Sanna e della madre Cristina Seu, 57 anni, disponendo per il primo la custodia cautelare in carcere per i reati di ricettazione e riciclaggio, per la seconda i domiciliari con le stesse contestazioni.
Gli arresti
Oltre al giovane e a sua madre, nei guai è finita anche una ragazza, denunciata a piede libero per gli stessi reati. Nei giorni scorsi, gli agenti dei Falchi avevano sequestrato orologi, monili, calici per la messa oltre a 9mila euro in contanti al termine di un’operazione a Stampace contro i furti in abitazione in alcuni negozi della città. Sotto la lente della Procura erano finiti un affittacamere e un pub, il Dejavu, segnalati come possibili luoghi di ricettazione della merce rubata. Dopo il ritrovamento degli oggetti che sarebbero stati sottratti ad un’abitazione e ad uno studio professionale, la Squadra Mobile aveva fatto scattare il fermo nei confronti dei 43enne e di sua madre. Ieri mattina, Sanna (difeso dall’avvocata Cinzia Lilliu) e Seu (assistito dal legale Marco Fausto Piras) sono comparsi davanti alla giudice Anzani per la convalida degli atti, poi la giudice ha emesso l’ordinanza accogliendo in gran parte la richiesta di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari formulata dal pubblico ministero Emanuele Secci. Tra i numerosi oggetti sequestrati nel corso dell’operazione ci sono decine di orologi, bigiotteria, biciclette, riproduzioni di armi antiche, una divisa storica dell’Arma dei Carabinieri, calici sacerdotali e altro materiale di pregio, su cui sono in corso accertamenti per stabilirne la provenienza.
Gli sviluppi
Ma proprio dagli interrogatori dei due indagati sarebbe emerso che parte della merce rubata sarebbe stata acquistata da un gruppo di giovani nordafricani, con ogni probabilità di origine algerina, che sarebbe specializzata in furti in abitazione e nei negozi. Per il momento le notizie sono tenute sotto il massimo riserbo investigativo, anche perché quella dei furti estivi in città (messi a segno o tentati) era diventata ormai una vera e propria piaga già da settimane.
L’allarme furti
L’attività degli investigatori prosegue inoltre con l’obiettivo di risalire alle vittime e restituire i beni sottratti, ma nel frattempo non cala l’attenzione nei confronti della scia di furti commessi e tentati in vari quartieri della città. L’ultima segnalazione arriva da uno dei palazzi storici di viale Regina Elena, proprio nei pressi del Bastione, dove i ladri avrebbero forzato l’ingresso di due lussuose abitazioni, prima di fuggire forse perché disturbati. Altri furti, invece, sarebbero avvenuti anche nel rione di Genneruxi.
Francesco Pinna