Una fucina di idee. Questo è Castello, quartiere (isolato) e pensante che prova a dare un contributo al Comune nella stesura del piano di accesso a questo spicchio di città. Sede di università, musei, associazioni culturali che vivono fianco a fianco con i tanti residenti e commercianti e che con loro sopportano disagi e problemi. Protagonisti nella cattiva e - a questo punto - nell'auspicata buona sorte, suggeriscono (su sollecitazione) alcune idee all'amministrazione comunale da lungo tempo alle prese con ascensori rotti, tentativi di pedonalizzazione talvolta contestati e bus bloccati da impalcature che rendono troppo strette le vie per il loro passaggio.

IDEE CONFUSE - "Il problema vero è sapere cosa c'è dietro l'angolo", attacca l'ex rettore Pasquale Mistretta. "Bisogna capire qual è la politica che si vuole attuare. Vogliono puntare sui residenti? Bene. Sui commercianti? Bene. Sui servizi e gli uffici? Bene. Purché ci sia un'idea che, mi pare, in questo momento non c'è". La sintesi del Mistretta-pensiero su quanto fatto finora a Castello potrebbe essere: poche idee ma confuse. Invece, servirebbe capire "quali sono gli scenari del centro storico. Basta parlarsi addosso. Esistono tanti modelli di città smart, è sufficiente scegliere il più adatto e il meno costoso e poi applicarlo a Cagliari. Tutto qua".

ASCENSORI NUOVI - Più conciliante l'intervento della rettrice Maria Del Zompo che spiega: "Il problema degli ascensori è fuori discussione, facilitano l'accesso a chi vive, lavora o vuole semplicemente fare una passeggiata in Castello. Sarebbe opportuno sistemarli in maniera tale da non doverli riparare tanto spesso. Anche l'ipotesi di una navetta che con una certa frequenza attraversi tutto il rione mi sembra una buona idea. Molti potrebbero decidere di usarla in salita e scendere a piedi per vedere il quartiere in modo differente".

IL PROF - "Serve uno studio e nessuna improvvisazione", Italo Meloni, docente di Pianificazione dei trasporti all'università, indica una via. "Dopo aver valutato per chi si deve rendere accessibile il quartiere (residenti, commercianti, turisti?) è necessario stilare un piano di pedonalità intelligente con accessi alle porte dell'area dai quali sia possibile utilizzare mezzi di trasporto elettrici individuali o collettivi. Penso a bus e bici. Dando però ai residenti che non sono molti la possibilità di entrare e di posteggiare".

CULTURA FRUIBILE - Semplice e chiara la proposta di Paola Mura, direttrice dei Musei civici, che vede con favore la pedonalizzazione e ha bene in mente come rendere la vita più facile a chi vive uno dei quartieri storici. "Io inizierei con un servizio navetta frequente e condensato. Se ci fosse un bus elettrico per garantire corse ogni 10 o 15 minuti sarebbe utile per tutti. Magari gratis per i residenti. Attualmente il bus 7 offre un percorso perfetto per i poli culturali, ma passa più o meno ogni mezz'ora, un buon tempo per la visita dei musei ma forse troppo lungo per chi ha esigenze diverse. E poi, potrebbero sistemare in piazza Indipendenza alcune postazioni per il car-sharing, so che quelle di piazza Yenne funzionano bene".

FUNERALI IN CATTEDRALE - Don Marco Lai, responsabile della Caritas diocesana, è - come ovvio - un assiduo frequentatore del palazzo dell'Arcivescovado e della cattedrale che si trovano in piazza Palazzo. "È necessario far coesistere diverse realtà e garantire servizi scolastici e anche religiosi. Per questo sarebbe il caso di individuare anche i parcheggi. Penso, per esempio, a quando vengono celebrati i funerali in cattedrale, alle funzioni partecipano di solito molti anziani. Inoltre, ben vengano ascensori funzionanti e scale mobili come quelle di Perugia e San Marino".

IL SIT IN - Non solo idee per convivere con una vasta area pedonale, ma anche inviti a riaprire le strade attualmente chiuse al traffico. Oggi alle 10.30 è previsto un sit in organizzato dagli esponenti dei Riformatori in Consiglio comunale Giorgio Angius e Raffaele Onnis per chiedere la rimozione delle transenne all'ingresso di via Mazzini.

Mariella Careddu

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