«Puntavano alla gola, potevano uccidermi»: parla l’impiegata attaccata dai pitbull nel cortile della scuola di Cagliari
Daniela Serra lavora in via Meilogu. È stata atterrata dai cani di un abusivo che occupa l’ex alloggio del custode dell’istituto: «Pericolo segnalato ad aprile, nessuno si è mosso». Alessandra Zedda: «Niente mezze misure»Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
«Stavano arrivando alla gola: ero a terra, mi avrebbero uccisa. Sono salva solo grazie all’intervento di alcuni ragazzi che da via Quirra hanno sentito le mie urla: hanno scavalcato e attirato l’attenzione dei cani. Credo che uno di loro sia anche rimasto leggermente ferito».
Daniela Serra, 66 anni, è l’impiegata amministrativa della scuola di via Meilogu che lo scorso 28 agosto è stata azzannata da due pitbull: cani (adesso sono tre) che circolano liberamente all’interno del cortile dell’istituto. Appartengono a un uomo che occupa abusivamente la vecchia casa del custode e tengono sotto scacco il personale della scuola. Alcuni dipendenti nei giorni scorsi sono stati costretti a barricarsi all’interno dell’edificio per evitare di essere attaccati.
«Ma mica sono lì da poco», denuncia Serra, che decide di parlare «perché questa situazione deve essere risolta: non si deve aspettare la tragedia». Dal Comune, dopo l’aggressione subita dall’impiegata, hanno fatto sapere di aver inviato la polizia locale per un sopralluogo: «Tardi», dice lei, «la prima segnalazione ufficiale e protocollata sulla presenza dei cani risale ad aprile. Sono addirittura arrivati all’interno e uno era stato chiuso in una stanza. Poi», prosegue, «ulteriori pec sono state spedite a giugno. E ancora a luglio. Si segnalava anche la presenza di un abusivo in un immobile pubblico, in una scuola: questa cosa sembra passare in secondo piano, ma come è possibile che venga considerata normale?».
La polizia locale «è intervenuta, vero. Ma ci è stato detto che i cani hanno il microchip, quindi non possono essere portati via». Qualcosa si è mosso dopo che è stato versato il primo sangue, quello di Daniela Serra, finita in ospedale dopo essere stata morsicata «alla gamba, al braccio, al fianco. Stavano salendo».
Lei se l’è vista brutta e, solo a quel punto, in Comune è stato convocato un vertice per affrontare l’emergenza: «Le lezioni iniziano a metà settembre», sottolinea Serra, «ma alcuni bambini sarebbero dovuti venire a scuola anche il primo di settembre, nell’ambito delle attività legate a un progetto. Invece sono stati dirottati altrove, a causa della presenza di quei cani. Io amo gli animali, ma questa situazione è inaccettabile».
Se in Municipio si stanno muovendo vari assessorati, si mobilita anche l’opposizione: «In questi casi non servono mezze misure», attacca dal centrodestra Alessandra Zedda, «è necessario procedere subito con l’allontanamento dei cani pericolosi (diretta responsabilità del proprietario) e con lo sgombero della struttura occupata abusivamente».
Zedda, in passato, è stata «assessore comunale all’assistenza zooiatrica: abbiamo avuto sempre il controllo dei cani microchippati, facendo ricorso al canile comunale e a quelli convenzionati. Non oso immaginare», conclude la consigliera comunale, «cosa sarebbe successo con gli alunni e cosa può succedere se non si interviene con azioni decise di sicurezza».