«Stavano arrivando alla gola: ero a terra, mi avrebbero uccisa. Sono salva solo grazie all’intervento di alcuni ragazzi che da via Quirra hanno sentito le mie urla: hanno scavalcato e attirato l’attenzione dei cani. Credo che uno di loro sia anche rimasto leggermente ferito».

Daniela Serra, 66 anni, è l’impiegata amministrativa della scuola di via Meilogu che lo scorso 28 agosto è stata azzannata da due pitbull: cani (adesso sono tre) che circolano liberamente all’interno del cortile dell’istituto. Appartengono a un uomo che occupa abusivamente la vecchia casa del custode e tengono sotto scacco il personale della scuola. Alcuni dipendenti nei giorni scorsi sono stati costretti a barricarsi all’interno dell’edificio per evitare di essere attaccati. 

«Ma mica sono lì da poco», denuncia Serra, che decide di parlare «perché questa situazione deve essere risolta: non si deve aspettare la tragedia». Dal Comune, dopo l’aggressione subita dall’impiegata,  hanno fatto sapere di aver inviato la polizia locale per un sopralluogo: «Tardi», dice lei, «la prima segnalazione ufficiale e protocollata sulla presenza dei cani risale ad aprile. Sono addirittura arrivati all’interno e uno era stato chiuso in una stanza. Poi», prosegue, «ulteriori pec sono state spedite a giugno. E ancora a luglio. Si segnalava anche la presenza di un abusivo in un immobile pubblico, in una scuola: questa cosa sembra passare in secondo piano, ma come è possibile che venga considerata normale?». 

Due dei pitbull che nei giorni scorsi hanno seminato il panico nel cortile della scuola di via Meilogu
Due dei pitbull che nei giorni scorsi hanno seminato il panico nel cortile della scuola di via Meilogu
Due dei pitbull che nei giorni scorsi hanno seminato il panico nel cortile della scuola di via Meilogu

La polizia locale «è intervenuta, vero. Ma ci è stato detto che i cani hanno il microchip, quindi non possono essere portati via». Qualcosa si è mosso dopo che è stato versato il primo sangue, quello di Daniela Serra, finita in ospedale   dopo essere stata morsicata «alla gamba, al braccio, al fianco. Stavano salendo». 

La dirigente Paola Angius, intervistata da Massimiliano Rais, chiede una soluzione immediata

Lei se l’è vista brutta e, solo a quel punto, in Comune è stato convocato un vertice per affrontare l’emergenza: «Le lezioni iniziano a metà settembre», sottolinea Serra, «ma alcuni  bambini sarebbero dovuti venire a scuola anche il primo di settembre, nell’ambito delle attività legate a un progetto. Invece sono stati dirottati altrove, a causa della presenza di quei cani. Io amo gli animali, ma questa situazione è inaccettabile». 

Se in Municipio si stanno muovendo vari assessorati, si mobilita anche l’opposizione: «In questi casi non servono mezze misure», attacca dal centrodestra Alessandra Zedda, «è necessario procedere subito con l’allontanamento dei cani pericolosi (diretta responsabilità del proprietario) e con lo sgombero della struttura occupata abusivamente».

Zedda, in passato, è stata «assessore comunale all’assistenza zooiatrica: abbiamo avuto sempre il controllo dei cani microchippati, facendo ricorso al canile comunale e a quelli convenzionati. Non oso immaginare», conclude la consigliera comunale, «cosa sarebbe successo con gli alunni e cosa può succedere se non si interviene con azioni decise di sicurezza».

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