Tre sardi di due paesini del Logudoro e del Sassarese hanno contratto la variante sudafricana del Covid-19, di cui la comunità scientifica mondiale sa poco ma con un'unica certezza: è molto più contagiosa del virus 1.0, quello contro cui si combatte ormai da oltre un anno.

È più infettiva, così come lo sono anche le varianti inglese (la quasi totalità dei casi in Sardegna) e brasiliana.

Sembra che i tre casi di sudafricana, individuati due in un paese e uno in un altro, siano stati scoperti alcuni giorni fa e al momento non se ne siano aggiunti altri: "Potrebbe significare che l'Ats ha isolato i tre pazienti in tempo, prima che facessero circolare il virus anche qui", ha affermato Salvatore Rubino, direttore del Laboratorio di microbiologia e virologia dell'Azienda ospedaliero universitaria di Sassari.

"Non possiamo negare che abbiamo dubbi sul fatto che i vaccini, in particolare l'AstraZeneca, proteggano dalla variante sudafricana, però sembra che eviti le forme gravi di Covid-19: almeno questo, pare che lo faccia", ha aggiunto Rubino, "la verità è che sulle forme brasiliane e sudafricane non ci sono ancora studi scientifici seri".

"Certo che ci preoccupiamo", ha dichiarato l'assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu, "ma non siamo certo disperati. Abbiamo fatto tracciamenti molto accurati su questi tre casi di variante sudafricana e per ora non si segnalano nuovi contagi. Era importante isolare i tre pazienti, prima che il virus si propagasse ad altre persone, per poi replicarsi di nuovo, e abbiamo speranze di esserci riusciti".

(Unioneonline)

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