Il sindaco di Villasimius Gianluca Dessì, 47 anni, alcuni dipendenti comunali ed esponenti della Giunta si sono vaccinati contro il Covid.

E la vicenda è diventata un caso politico, visto che il primo cittadino non rientra fra le categorie prioritarie.

A portare il caso all'attenzione sono stati i consiglieri di centrosinistra Tore Sanna, Pino Gagliardo, Luisella Cadoni e Roberto Utzeri, che hanno anche presentato un'interrogazione in Consiglio comunale: il sindaco e alcuni membri della Giunta, sostengono, "sono stati destinatari del vaccino sebbene non ancora inclusi tra i soggetti più deboli della nostra comunità".

Anche il capogruppo dei Progressisti in Consiglio regionale, Francesco Agus, ha inviato una richiesta di accesso agli atti, e oggi è arrivato un videomessaggio del sindaco che sulla pagina istituzionale del comune ha ammesso di essersi vaccinato "per non sprecare le dosi".

LA SPIEGAZIONE DEL SINDACO - "In data 20 marzo - ricostruisce Dessì - sono stati somministrati i primi vaccini in paese. Diverse persone che facevano parte della lista degli aventi diritto hanno rinunciato".

A fine mattinata, spiega il sindaco, c'erano sei fiale di vaccino già diluite, "tra le 25 e le 30 dosi già pronte per la somministrazione. Il responsabile, per ridurre gli sprechi come stabilito dal commissario Figliuolo, ha chiesto all'amministrazione se fosse disponibile un frigorifero per conservare le dosi, ma non era disponibile. Così è uscito dal centro a chiedere ai volontari della Protezione civile per chiedere se fossero disponibili, ma erano già vaccinati".

Il responsabile ha fatto una sorta di cernita tra i presenti, chiedendo a tutti se fossero interessati a vaccinarsi per non dover sprecare le dosi. Così, "in chiusura mattinata, ore 13-13.30, le sole persone lì presenti hanno compilato il modulo di consenso ricevendo la vaccinazione direttamente sul posto".

"Quel che è avvenuto - rivendica il primo cittadino - è stato fatto sulla base delle norme vigenti, i vaccini non andavano sprecati e a quell'ora non era possibile reperire altri anziani cui certamente avremmo ceduto il posto. I dipendenti comunali, quei pochi che erano lì il sabato e la domenica a servizio del comune, sono stati anche loro vaccinati".

"Hanno detto in giro che il sindaco è stato agevolato", conclude Dessì, "avrei volentieri lasciato il posto a qualche anziano, ma in quel momento non erano disponibili".

"PROCEDURA DA CAMBIARE" - Una spiegazione che non ha soddisfatto Francesco Agus, che ha criticato le procedure regionali: "In caso di defezioni in Emilia Romagna si attinge dalle liste delle riserve, che fanno parte di categorie prioritarie che hanno dato la disponibilità ad essere convocati con pochissimo preavviso. In Sardegna si vaccina chi c'è, questo sottrae a chi è più a rischio due dosi, visto che dovranno ricevere anche il richiamo. Una procedura da cambiare immediatamente".

(Unioneonline/L)
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