Si è conclusa la battaglia contro una grave forma di tumore al sangue di Pierpaolo Piras, il 42enne geometra cagliaritano ma da qualche anno residente a San Paolo di Civitate, in provincia di Foggia, che a febbraio 2019 aveva scoperto di avere un tumore sviluppato in una delle forme più aggressive, tanto che a nulla sono valse le estenuanti cure e le chemioterapie cui nei mesi si è sottoposto.

E a nulla è valso anche l’ultimo disperato tentativo, a Tel Aviv, per cure speciali e rese possibili anche grazie alla solidarietà delle decine e decine di persone che avevano raccolto l'appello lanciato attraverso la pagina Facebook “Aiutiamo Pierpaolo”, con una raccolta fondi destinata a offrirgli la possibilità di percorrere quell’ultima strada che prometteva nuove speranze.

"Oggi possiamo dire che un piccolo spiraglio di luce in lontananza iniziamo a vederlo, Pierpaolo sta meglio, la terapia continua i suoi effetti e il nostro cuore ritorna a crederci", commentava dai social la moglie Daniela appena poche settimane fa.

Dopo il ricovero a Tel Aviv, però, la situazione non è migliorata, e al rientro in Italia è stato necessario un ricovero a Ravenna. Infine, la tappa nel reparto di Nefrologia dell'ospedale di San Severo dove è deceduto.

Pierpaolo lascia la moglie Daniela e i due figli Maria Chiara e Sergio Paolo, di 11 e 8 anni.

L’uomo era affetto da una forma di linfoma non-Hodgkin refrattario, chiamato Dlbcl (linfoma diffuso a grandi cellule).

(Unioneonline/v.l.)
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