«Dimoriamo in un tempo triste in cui la morte occupa le pagine dei giornali. Pensiamo alle guerre, ai combattimenti che non risparmiano i bambini, alle violenze sulle donne, alla cattiveria frutto di arbitri, di prepotenze che segnano anche gli ambiti più delicati dell'esistenza, come quelli familiari e affettivi. Il rapporto tra uomo e donna sembra quasi avvelenato dall'istinto del possesso e dall'evocazione della morte. Dobbiamo riprendere a parlare della vita, di una vita capace di sconfiggere la tentazione della morte».

Così il vescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, nel suo messaggio per la Pasqua. «A noi importa il fascino della vita piena, non del nulla, di quella vita felice che è frutto di una verità sperimentata e accolta - aggiunge - La grande vocazione della Chiesa è trasmettere agli uomini, in particolare ai giovani, in forza della fede, ragioni di speranza capaci di far crescere la fiducia nella vita, di trasformare il mondo e costruire una storia rinnovata. Il Risuscitato porta nel mondo la bellezza di una vita nuova, la creatività paziente della nuova creatura. Una novità, la più grande. Il mondo, oggi così deturpato dalla violenza della guerra, può essere ricostruito e trasformato da uomini e donne che vivono le più grandi ragioni di vita e di speranza».

(Unioneonline/v.l.)

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