A partire da oggi cade l’obbligo di indossare le mascherine all’aperto.

Bisognerà comunque girare sempre con un dispositivo di protezione in tasca, perché resta obbligatorio al chiuso e nei casi in cui, anche all’aperto, vi sia un assembramento oppure non è possibile mantenere la distanza di sicurezza di un metro.

La linea resta quella della prudenza. Soprattutto a causa della variante Delta, destinata - ha previsto il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie - a diventare dominante entro agosto; ma anche per l’ancora bassa percentuale di popolazione che ha completato il ciclo vaccinale (30% in Italia, 25% in Sardegna), la seconda dose necessaria per avere una migliore protezione e scongiurare il rischio di malattia grave in caso di contagio.

“Deve diventare indispensabile come i fazzolettini che teniamo sempre in borsa o in tasca – raccomanda Gabriele Mereu, responsabile della profilassi dell’Asl di Cagliari -. Bisogna ricordare che se la prima dose protegge un po’ dalla variante inglese, risponde molto meno rispetto alla Delta, cioè la variante indiana. Le due dosi, invece, proteggono dalla malattia grave, ma la prudenza è sempre necessaria perché, come accade in generale per i vaccini, non tutte le persone sviluppano una reazione immunitaria e quindi c’è chi non è protetto”.

LA VARIANTE DELTA – In Italia la variante Delta in un mese ha quadruplicato la sua diffusione, passando dal 4,2% di maggio al 16,8 il 21 giugno. E la Sardegna è una delle regioni dove la variante Delta si è presentata con maggior forza. 

Anche il “Green pass” italiano viene dunque messo in discussione: fino al primo luglio la Certificazione verde consentiva lo spostamento tra regioni anche con solo la prima vaccinazione; dal primo poi entrerà in vigore il Green pass europeo e quindi sarà necessaria la vaccinazione completa, la guarigione dal Covid o un tampone negativo effettuato 58 ore prima del viaggio. 

“Variante Delta in forte aumento e poche vaccinazioni: stiamo rischiando - sottolinea l'epidemiologo Giovanni Sotgiu, docente di Statistica medica all'Università di Sassari –. In Sardegna, con un movimento turistico in forte ripresa e con arrivi da tutti i Paesi, si può davvero creare qualcosa poi difficilmente controllabile. Comprendo le esigenze di tutti, ma un eccesso di libertà oggi può portare alla perdita di libertà domani”.

(Unioneonline)

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