Ospedale Brotzu senza Neuroriabilitazione dal 2020: «Impatto devastante e grave pregiudizio»
La richiesta di riapertura è di Gianfranco Angioni, Usb PI Sanità: «Garantirebbe un servizio assistenziale 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno»Quasi quattro anni di chiusura. È la situazione del reparto di degenza di Neuroriabilitazione del P.O. San Michele dell'Arnas Brotzu, fermo da novembre 2020 e che fino a quella data ospitava circa dieci posti letto. Ora, sulla vicenda, chiede maggiore chiarezza l'organizzazione sindacale Usb Pubblico Impiego Sanità, con una nota inviata - fra gli altri - anche alla presidente della Regione Alessandra Todde, all'assessore alla Sanità Armando Bartolazzi e al presidente del Consiglio Regionale Piero Comandini.
«È evidente», l'allarme dato da Gianfranco Angioni, responsabile regionale di Usb Sanità, «che questa chiusura, avvenuta nell'Azienda Ospedaliera più importante della Sardegna, oltre ad aggravare la situazione regionale per il ridottissimo numero di posti letto di neuroriabilitazione, ha creato un impatto devastante e un vuoto sanitario nella provincia di Cagliari con un gravissimo pregiudizio verso i pazienti affetti da gravi cerebrolesioni da postumi di trauma cranico encefalico, emorragie cerebrali, meningiti, stati postanossici, stato vegetativo, idrocefalo, lesioni midollari, malattie degenerative per parkinson, sclerosi multipla e altre».
Il caso. Dopo la chiusura nel 2020, era stato predisposto un reparto all'Ospedale Businco. «Una scelta completamente fallimentare», accusa Angioni. Che aggiunge: «Non ha potuto garantire risposte alle esigenze dei pazienti gravemente neurolesi, in quanto i percorsi clinico organizzativi hanno necessità di interfacciarsi con le varie e diverse specialistiche presenti unicamente presso il Presidio Ospedaliero San Michele».
La richiesta è di procedere in tempi rapidi alla riapertura del reparto di Neuroriabilitazione. «Garantirebbe un servizio assistenziale 24 ore su 24, 7 giorni su 7, 365 giorni all'anno. Inoltre, la presa in cura globale con un équipe multidisciplinare sarebbe fondamentale alla complessa gestione dei pazienti gravemente neurolesi», conclude Angioni, con Usb PI Sanità che preannuncia ulteriori iniziative in caso di mancata risposta immediata.
(Unioneonline /r.sp.)