"Quel pesce abbandonato sulla cunetta della strada provinciale? Sì, lo ammetto, l'ho comprato io. Ma sa, è sgusciato dalla busta della spesa e mi è rimasto nel cofano dell'auto per una giornata. Quando sono rientrata in macchina c'era una puzza insopportabile, così l'ho dovuto mettere dentro un sacchetto e scaraventare dal finestrino".

La signora è distinta, appare benestante, il linguaggio è forbito.

Davanti ai funzionari dell'ufficio sanzioni della polizia provinciale di Cagliari le prova tutte per evitare di pagare la sanzione di 610 euro che le è stata notificata dagli agenti della polizia locale, che sono arrivati a lei dopo un'attività di indagine.

Ma la giustificazione non regge: alla fine dovrà pagare.

Così come hanno dovuto aprire il portafoglio quell'uomo che ha provato ad accusare il suo cane di aver trasportato un sacchetto di rifiuti indifferenziati a due chilometri e mezzo di distanza dalla sua casa e quell'altro che ha accusato il vicino di odiarlo così tanto da portargli via l'immondezza dal cortile e depositarla in aperta campagna.

O quel tizio che si è presentato al cospetto dei funzionari assieme alla moglie accusando lei di aver gettato i sacchetti, salvo essere smentito.

OLTRE MILLE CASI - Sono solo alcuni dei 221 casi di cui si è occupata la polizia provinciale di Cagliari tra il 2014 e il 2016.

Una parte delle migliaia di verbali (circa 1100) emessi dalle forze dell'ordine di tutta l'Isola per abbandono di rifiuti indifferenziati e sanzionati dalle Province. Tra i numerosi illeciti di cui si occupano, i casi più numerosi sono quelli dell'abbandono del sacchetto di rifiuti domestici indifferenziati, tra i principali prodotti dell'inciviltà nazionale (ma non solo), croce dei sindaci di tutti i comuni costieri (ma non solo), presenza costante nelle cunette delle strade e nelle campagne, corollario sgradito di ogni paesaggio.

COSTI MOLTIPLICATI - In una regione che d'estate raddoppia i suoi residenti se ne trovano a migliaia a tutte le latitudini. E per i comuni alle prese con tagli ai bilanci sono un costo enorme.

Così si prova a prevenire, installando videocamere, teletrappole mobili e rafforzando i controlli sul territorio. Ma l'inciviltà e la pressione antropica vincono sempre.

Così non resta che punire severamente i pochi che vengono scoperti con sanzioni che vanno da un minimo edittale di 300 ad un massimo 3000 euro e possono anche raddoppiare o triplicare in casi di recidiva.

MALEDUCATI - Funziona così: se non si coglie qualcuno in flagrante, sono vigili urbani, poliziotti, carabinieri o agenti del corpo forestale e di vigilanza ambientale a scovare il responsabile dell'abbandono materiale del sacchetto (o il proprietario dei rifiuto che non ha vigilato per il suo corretto smaltimento) e a intimargli di raccoglierlo applicandogli la sanzione.

Ma come si arriva all'identificazione? Di solito si fruga dentro il sacchetto alla ricerca di qualche indizio. Solitamente sono scontrini che consentono di ricavare un numero di bancomat o carta di credito e ricavarne un nome e un indirizzo. Ma non basta: devono esserci altri elementi per formare una prova: una testimonianza, una geolocalizzazione o altro.

Una volta che si trovano, si compila un verbale e si invia al "colpevole". Se non paga, la pratica passa poi alla Provincia che può archiviare o emettere un'ordinanza di ingiunzione. "Il sanzionato - se ritiene - può ricorrere a un giudice, presentare una memoria difensiva o chiedere di essere sentito per giustificarsi", spiega Nicola Carboni, responsabile delle sanzioni amministrative ambientali della Città metropolitana di Cagliari. In caso di ricorso si va in tribunale.

VIDEOSORVEGLIANZA - Contrariamente a ciò che si pensa, nemmeno la videosorveglianza è sufficiente a inchiodare un colpevole di abbandono di rifiuti.

"Le immagini consentono di vedere una persona ma non necessariamente di identificarla", aggiunge il funzionario. "Il nostro è sempre un lavoro complesso, dobbiamo costruire un quadro probatorio a prova di ricorso".

Alla fine, come per tutti i reati ambientali, incendi compresi, la sproporzione tra illeciti (o reati) e colpevoli è enorme.

I sindaci provano a difendersi moltiplicando i contenitori dei rifiuti, le frequenze della raccolta, raddoppiando le delle sanzioni e aumentando i sistemi di controllo. I risultati per ora sono modesti.

Fabio Manca

IL PENSIONATO DI PORTO PINETTO, L'INTERVISTA:

© Riproduzione riservata