Il racconto tra le lacrime della madre, Francesca Ferrai, e della sorella Bruna, ha contrassegnato l'udienza odierna del processo per duplice omicidio dei fratelli Andrea e Roberto Caddori, freddati ad Arzana il 10 agosto 2016 con quattro colpi di pistola.

L'anziana donna e la figlia - davanti ai giudici della Corte d'Assise di Cagliari - hanno ricostruito gli attimi salienti del litigio con Giuseppe Doa, 85 anni, accusato ora di duplice omicidio volontario, arrivato a casa dalle sorella Maria che veniva accudita proprio da Barbara Caddori e dalla madre.

All'origine del delitto ci sarebbe una questione di eredità della sorella dell'imputato che in banca aveva oltre centomila euro.

Alla sbarra, imputato di favoreggiamento, c'è anche Massimiliano Sumas, 44 anni, genero di Doa. Entrambi sono difesi dai legali Pierluigi Concas e Herika Dessì, mentre la famiglia delle vittime è assistita dall'avvocato di parte civile Paolo Demuro.

Il presidente della Corte d'Assise - il giudice Giovanni Massidda (a latere Giorgio Altieri) - ha dovuto interrompere l'esame dell'anziana donna che, nel raccontare l'omicidio dei due figli, è scoppiata più volte in lacrime.

A reggere l'accusa c'è il pm Nicola Giua Marassi che alla prossima udienza del 10 giugno continuerà a chiamare i testi d'accusa.
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