Nessuno le ha mai censite, ma di certo c'è che sono più di cento le persone senza fissa dimora che, a Cagliari, ogni notte dormono all'aperto. Di questi, settanta sono "effettivi", dopo che la Caritas ha dato ricovero a una cinquantina di "homeless" ma solo per la stagione invernale, quando le temperature crollano e resistere - soprattutto per chi è già fiaccato da anni trascorsi sulla strada - diventa più difficile.

Il Comune finanzia la distribuzione dei pasti caldi (solo per la sera) per i vagabondi della città: dopo la rinuncia dell'associazione "L'Aquilone", a provvedere è la Croce rossa italiana in attesa che il Municipio metta a punto il nuovo bando per l'assistenza delle persone che vivono per strada.

L'associazione che gestiva il servizio serviva in certi periodi 180 cene calde, ma non in tutti i casi le persone assistite non avevano un tetto sotto il quale dormire. Almeno la metà dei vagabondi che dormono alla Darsena, in diversi porticati del centro, sotto i ponti e il palazzo comunale di via Sonnino oltre che nei giardinetti del Banco di Sardegna in viale Bonaria, sono sardi, soprattutto del Sud dell'Isola. Gli altri sono extracomunitari.

Nelle ultime settimane tre vagabondi, tutti sardi, dormono sotto i portici del Municipio di via Roma. Uno è stanziale, gli altri spariscono nel nulla la mattina. Per strada vive anche chi ha conosciuto una vita agiata e, per varie ragioni, ha perso tutto in un disastro economico.

Luigi Almiento
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