Gli ultimi ritocchi, poi i mafiosi arriveranno nel carcere di Uta. Già all’inizio del 2026. «Dalla risposta del ministro Nordio alla mia interrogazione sui trasferimenti di 92 detenuti al 41 bis sembra che il Governo non tornerà indietro su questa scellerata scelta, anche se di recente, dopo in un confronto tra la presidente Todde e Nordio sembrava che non fossero state fatte anche scelte definitive».

È quanto afferma la deputata di Avs Francesca Ghirra in una nota nella quale spiega che «il ministro non ha affatto negato il progetto che potrebbe causare gravi conseguenze per la sicurezza, la sanità, l'economia e la tenuta sociale del territorio».

Ripercorso  l'intero iter di realizzazione del nuovo padiglione: dal contratto sottoscritto il 25 novembre 2009, al termine dei lavori il 7 gennaio 2021 e la consegna, dopo le operazioni di collaudo, a novembre 2024.  

Il ministro, spiega la deputata cagliaritana, «ha poi specificato che è in corso la realizzazione del fabbricato Servizi, la cui conclusione dovrebbe avvenire entro quest'anno o, al massimo, entro i primi mesi del 2026. Insomma», aggiunge, «tutto lascia pensare che a breve avverrà il trasferimento. La nostra preoccupazione è alimentata anche dalla situazione di carenza del personale, certificata da Nordio a ben 111 unità: non sono previsti interventi di rafforzamento ma il ministro spiega che il circuito detentivo speciale ex art. 41-bis sarà gestito, in via esclusiva, da personale di Polizia penitenziaria alle dipendenze funzionali del Gruppo operativo mobile».

Dunque il progetto è definitivo, «per questo rivolgo un accorato appello al ministro Nordio perché riveda i suoi piani. La nostra regione sta già affrontando enormi criticità di tipo economico e sociale, anche a causa della condizione di insularità, l'arrivo di detenuti pericolosi sarebbe una vera sciagura». 

(Unioneonline)

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