L’allora capo di gabinetto dell’ex governatore della Sardegna, Christian Solinas, è stata assolta in appello dall’accusa di abuso d’ufficio e induzione indebita nell’ambito dell’inchiesta sulle nomine di Silvia Curto alla presidenza e Antonio Belloi alla Protezione civile che - stando alle accuse - non avrebbero avuto i requisiti.

La magistratura del Consiglio di Stato, Maria Grazia Vivarelli, era stata condannata in primo grado a 2 anni e 8 mesi dopo aver scelto il rito abbreviato. Nello stesso procedimento Solinas è ancora a dibattimento per abuso d’ufficio assieme all’ex assessora Valeria Satta, imputata oltre che di abuso d’ufficio anche di tentata concussione.

La Corte, presieduta dal giudice Massimo Poddighe, ha fatto cadere le due accuse mosse all’ex capo di gabinetto della Regione: l’abuso d’ufficio perché non è più previsto dalla norma come reato, l’induzione indebita per non aver commesso il fatto.

Soddisfatti della sentenza di assoluzione gli avvocati della magistratura amministrativista, Filippo Dinacci e Rinaldo Lai, che per effetto della condanna di primo grado è attualmente sospesa dal Consiglio di Stato.
L'inchiesta - condotta dal pm Andrea Vacca - contestava la legittimità delle nomine dei direttori generali della presidenza della Regione, l'avvocata Silvia Curto, e della Protezione civile, l'ingegner Antonio Pasquale Belloi, con esperienza nel Corpo dei vigili del fuoco.

Il sostituto procuratore generale Michele Incani aveva chiesto la conferma della condanna ritenendo che due prescelti, esterni all'amministrazione, non avessero i requisiti per ricoprire quegli incarichi dirigenziali in Regione e contestando la legittimità della procedura seguita presenta gravi violazioni di legge. «Siamo soddisfatti - hanno commentato i difensori - è un atto di giustizia a cui siamo felici di aver compartecipato». Tra 90 giorni saranno depositate le motivazioni della sentenza d’appello.

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