No al registro elettronico: nuova sospensione per il maestro Andrea Scano
Il maestro non vuole utilizzare lo strumento a tutela della privacy dei suoi alunniNon vuole usare il registro elettronico a tutela della privacy dei suoi alunni. E così il maestro Andrea Scano, militante dei Cobas Scuola Sardegna e Rsu dell'Istituto Comprensivo "Colombo" di Cagliari, è stato sospeso per altri trenta giorni. Una "punizione" che si aggiunge ad altre, sempre per lo stesso motivo.
Protestano i Cobas. "È bene ricordare - si legge in una nota - che ad oggi non esiste una legge che imponga l'utilizzo del registro elettronico. Esistono invece diverse norme volte a proteggere i dati (soprattutto dei minori), e troppo spesso queste norme vengono disattese".
Un anno fa Scano, ex consigliere comunale del Pd, aveva già subito un primo procedimento disciplinare da parte della Dirigente Scolastica dell'Istituto Comprensivo "Colombo" di Cagliari, un "richiamo scritto", per un'analoga vicenda che riguardava il non utilizzo degli scrutini on line. Poi due sospensioni.
"Adesso l'Ufficio Provvedimenti Disciplinari dell'USR Sardegna (UPD di Cagliari) - spiegano I Cobas- presieduto dal nuovo dirigente, l'ex sindacalista Peppino Loddo, ha deciso di rincarare la dose (con un quarto procedimento disciplinare in dieci mesi), attribuendogli ulteriori 30 giorni di sospensione dall'insegnamento (con relativa trattenuta sullo stipendio). È significativo che anche in questo quarto provvedimento l'Upd non ha avuto niente da obiettare rispetto alle articolate motivazioni del collega: mai queste osservazioni vengono analizzate nel merito né giudicate errate".
Totale: in 10 mesi 44 giorni di sospensione.
"Tali problematiche- continuano i Cobas- sono drammaticamente attuali proprio in questo periodo di emergenza nel quale per incentivare e cercare di imporre la cosiddetta didattica a distanza si sta facendo scempio di qualsiasi tutela della privacy e del trattamento dei dati e, quindi, delle norme vigenti".
Nei prossimi giorni il maestro presenterà formale ricorso al Giudice del Lavoro e valuterà di proporre eventuali altre azioni legali a tutela propria e dei propri alunni.
(Unioneonline/v.l.)