«La situazione è drammatica. Si mettano da parte le sterili polemiche e si agisca subito».

Sul caso dello scorporo del Microcitemico di Cagliari intervengono anche i sindacati, con una lunga nota a firma di Guido Sarritzu (Uil Fpl), Massimo Cinus (Fp Cisl) e Carlo Marras (Fp Cgil). 

«La situazione del Microcitemico merita una particolare attenzione per il ruolo di rilevanza che riveste nel contesto regionale e nazionale, le inutili e sterili polemiche devono lasciare spazio a interventi concreti e finalizzati a garantire un’assistenza di qualità, adeguando gli organici e ridando al presidio un’organizzazione degna della storia e dell’importanza che merita. Riteniamo sia giunto il momento che il Presidente Solinas e la giunta regionale si adoperino per porre rimedio a questa drammatica situazione aprendo da subito un confronto sul futuro del presidio», scrivono i sindacalisti.

Non bastano le rassicurazioni della Asl («Nessun bambino è stato lasciato indietro, tutti i servizi sanitari sono sempre stati garantiti»),  per far tornare il silenzio sulla struttura di via Jenner, protagonista di due anni di denunce da parte dei genitori, arrivati a presentare un esposto in Procura e a esporre la vicenda in Senato. Non basta neanche la proposta di legge (ferma) con primo firmatario Michele Cossa e il video denuncia del Movimento 5 stelle.

«In questi anni di totale miopia politica e di inadeguatezza organizzativa e gestionale, si è riusciti a garantire i servizi grazie alla forza, alla competenza, alla responsabilità e allo spirito di abnegazione dei professionisti che hanno sopperito alla carenza cronica di personale. Non ci occupiamo esclusivamente di contrattazione e di tutela dei lavoratori ma cerchiamo di contemperare i bisogni dei cittadini con il rispetto dei diritti di chi opera all’interno delle strutture, e i bisogni non possono essere tutelati se l'assetto organizzativo della sanità regionale viene modificato ad ogni legislatura, tutto ciò parrebbe finalizzato a inseguire “esigenze elettorali” e non quelle di salute dei cittadini».

Proseguono parlando di «anni di scelte politiche caratterizzati da tagli scriteriati», che «hanno portato la sanità sarda al collasso», e denunciano «la mancanza di una visione politica della sanità sarda, una adeguata programmazione e in questo contesto, assistiamo al continuo spostamento di reparti e servizi da un'azienda sanitaria all'altra, dove i pazienti, e in generale tutta la popolazione, sono spettatori di una discussione che interessa solo le stanze del potere».

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