Si è aperta ieri mattina davanti al giudice del Tribunale di Cagliari, Simone Nespoli, l’udienza pre-dibattimentale nei confronti di Valeria Satta (41 anni, di Capoterra) e di Manuela Passero (34 anni, di Barnareggio, provincia di Monza Brianza) accusate di aver truffato per anni il pallavolista professionista Roberto Cazzaniga, sottraendogli con l’inganno oltre mezzo milione di euro.

Le accuse della Procura

In sette anni e mezzo, stando all’imputazione del pm Daniele Caria, lo sportivo avrebbe sborsato 523.361 euro (nel periodo compreso tra il 7 dicembre 2008 e il 12 aprile 2016) alla fantomatica Maya Mancini, convinto che fosse una modella brasiliana. Secondo l’accusa, attraverso l’inganno e la complicità di quella che credeva un’amica (Passero) lo schiacciatore che in passato militò anche in Nazionale avrebbe intrapreso una relazione a distanza (senza mai vederla di persona) con una donna: era convinto si trattasse della supermodella e già angelo di Victoria’s Secret Alessandra Ambrosio (che nel bluff si faceva chiamare Maya per ragioni di riservatezza), ma in realtà dietro quella voce e quella tastiera si sarebbe celata la capoterrese Valeria Satta. Un trucco che è costato alle due imputate anche la contestazione di concorso in sostituzione di persona.

La messa alla prova

Prima dell’udienza di ieri mattina, Valeria Satta (difesa dalle avvocate Elisabetta Mura e Romina Usai) ha formalizzato la richiesta di messa alla prova. Si tratta di un istituto giuridico alternativo che, se accolto dal giudice (a seguito di risarcimento del danno), consente all’imputata di svolgere gratuitamente un lavoro socialmente utile, ottenendo in cambio di evitare la condanna e, al fine ultimo, l’estinzione del reato. Per il momento, però, si tratta solo di una richiesta, visto che ieri l’udienza pre-dibattimentale è slittata perché il giudice Simone Nespoli non ha potuto visionare il fascicolo del pubblico ministero, così come previsto dalla nuova riforma Cartabia. Manuela Passero è difesa dall’avvocata Greta Maria Marchesi del foro di Monza.

Il presunto raggiro

Il pm Daniele Caria, a cui è arrivato per competenza territoriale il fascicolo aperto dalla Procura di Monza dopo un servizio televisivo della trasmissione Le Iene, contesta che le due presunte complici avrebbero anche convinto Cazzaniga che la sua amata avesse gravi problemi di salute, riuscendo così a ricaricare svariate volte la carta prepagata di Valeria Satta (spacciata come un’amica della modella), così da aiutarla a far fronte alle spese. Una presunta truffa durata anni e che avrebbe superato il mezzo milione di euro. Solo quando un gruppo di amici e compagni di squadra del pallavolista hanno contattato le Iene, che poi hanno scoperto come stavano le cose, Cazzaniga avrebbe trovato il coraggio di denunciare.

La riforma Cartabia

Ma ieri mattina, per la prima volta a Cagliari, è entrata in vigore anche una delle novità introdotte dalla riforma Cartabia: l’udienza pre-dibattimentale. Il giudice Nespoli (che non sarà il giudice a cui poi sarà assegnato il dibattimento) doveva studiare il fascicolo del pm per formulare quello che in gergo tecnico si chiama “giudizio prognostico”: in altre parole dovrà accertare che non vi siano evidenze che il processo si possa concludere con un’assoluzione. Per un problema tecnico non ha potuto esaminare gli atti, dunque ha ammesso la costituzione delle parti e poi ha rinviato l’udienza a gennaio per la scelta dei riti.

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