«Basta con lo sciacallaggio sul Teatro Lirico di Cagliari».

Il sovrintendente Nicola Colabianchi replica alle accuse dei sindacati Usb, Libersind e Cisl che nei giorni scorsi avevano puntato il dito contro una gestione definita opaca e poco collaborativa. «È in atto una campagna denigratoria pretestuosa e strumentale, legata alle recenti vicende politiche che non devono condizionare l'attività della Fondazione», chiarisce Colabianchi.

«I ripetuti e sistematici attacchi - spiega - intendono fare pressione sull'attuale direzione e gestione del Teatro ma in realtà ricadono sulla bontà del lavoro che ogni giorno svolge la gran parte dei lavoratori e maestranze, e intaccano l'immagine del bene pubblico screditandone l'operato». «Alla direzione del Teatro - riprende Colabianchi - si imputa una presunta inerzia sindacale quando in realtà, la settimana scorsa, è stato firmato un accordo di produttività, approvato dal Consiglio di indirizzo e firmato da Cgil, Cisl, Uil, Fials, con la sola esclusione di due sindacati minoritari. Accordo - sottolinea il sovrintendente - che mette a disposizione dei lavoratori 600.000 euro in un anno per incentivare la produttività del Teatro».

Domani intanto Colabianchi incontrerà i sindacati per trovare una soluzione definitiva al problema del precariato storico. «In modo strumentale viene disconosciuto che lo scorso dicembre - ricorda - sono stati assunti oltre 40 lavoratori a tempo indeterminato, viene ignorata una più accurata gestione della spesa pubblica che ha portato a risanare, in questi anni, i bilanci della Fondazione precedentemente in rosso senza ricorrere alla legge Bray». E ancora «l'apertura, attesa da 18 anni, del nuovo Teatro Carmen Melis, un nuovo spazio per arricchire l'offerta artistica. Si ignora, poi, strumentalmente - ribadisce Colabianchi - la presenza di un nuovo pubblico anche attraverso la capacità di legarsi ed aprirsi al territorio con importanti partnership dando un nuovo slancio che possa guardare al futuro con fiducia e nuovo entusiasmo così come testimoniato da una continua crescita di spettatori e di giovani». Da Uilcom e Fials Cials arriva infine un appello: «Il tavolo unitario torni ad essere l'unico campo di confronto nell'interesse dei lavoratori».

(Unioneonline/D)

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