Saremo tutti più sostenibili o, almeno, ci proviamo. Proprio come nel resto del mondo, sulla scia della battaglia dell’attivista svedese Greta Thunberg, anche Cagliari ha i suoi giovani paladini green. Il primo è stato Michele, un diciannovenne di Selargius che all’inizio dell’estate ha preso a manifestare tutto solo sotto i portici del Consiglio regionale. Un libro tra le mani e un cartello che strilla: "Fate qualcosa per il clima". Sta ancora lì, ogni venerdì mattina per almeno due ore. Dopo lunghi mesi di solitudine, a fargli compagnia è arrivata una ragazzina che come Greta ha le trecce bionde e che non ha ancora compiuto diciotto anni. Sono l’esempio del nuovo vento che soffia in città. E forse sarà anche merito loro se l’intera società riuscirà a sviluppare una coscienza diversa, una maggiore sensibilità nei confronti di un tema, quello ambientale, che ci coinvolge tutti. Coerente con questo approccio anche il programma dell’amministrazione comunale del capoluogo che punta alla sostenibilità, nuova parola chiave che accompagna i progetti futuri in qualunque settore.

La mobilità sarà più sostenibile, così come il riscaldamento degli edifici popolari, la raccolta dei rifiuti, l’urbanistica. Vediamo come.

Tanto per cominciare per una città verde occorre rallentare, nel vero senso della parola. Per favorire l’uso di mezzi più sostenibili per gli spostamenti cittadini, i limiti di velocità in centro dovranno scendere ancora. Per questo nelle prossime settimane il Comune sarà al lavoro per individuare le strade in cui imporre il limite di velocità a 30 chilometri orari: queste vie unite ad altre zone da individuare costituiranno una sorta di mappa dedicata a chi usa segway, monopattini e hoverboard. Sullo stesso filone anche il progetto che punta a rendere navigabile il canale di Terramaini ma solo con i battelli elettrici. Questi e altri investimenti pubblici in fatto di mobilità dovranno puntare a ridurre le emissioni di anidride carbonica e rendere la città sempre più vivibile. L’onda verde condizionerà anche gli appalti: tra le proposte di una mozione approvata dall’Aula ci sono delle premialità a favore delle ditte che garantiranno l’uso di materiali ecocompatibili nella realizzazione delle opere pubbliche.

Per produrre meno rifiuti non riciclabili, il Consiglio ha anche messo al bando le bottiglie di plastica. Una delibera approvata all’unanimità solo un mese fa ha dettato le regole: gli impiegati pubblici riceveranno una borraccia da ricaricare ai distributori che saranno installati negli uffici. Anche il resto della città piano piano si avvierà verso la liberazione dalla plastica che sarà bandita dalle spiagge e sostituita da materiali riciclabili. Come detto, le cose non cambieranno solo per gli impiegati di palazzo Bacaredda, in agenda c’è anche l’installazione delle case dell’acqua nelle vie del centro per consentire ai cittadini di rifornire attraverso l’uso di bidoni ed evitare così l’acquisto di acqua in bottiglie al supermercato. L’approccio ecofriendly ha anche una spinta economica. Basta dare un’occhiata al “decreto clima” approvato dal Consiglio dei ministri solo pochi giorni fa per capire che rispettare l’ambiente conviene.

Il documento pubblicato sulla Gazzetta ufficiale prevede incentivi per i privati che rottamano le auto inquinanti ma anche per i Comuni che avvieranno progetti green. Quattro i settori in cui le amministrazioni dovranno mostrarsi virtuose per usufruire di risorse straordinarie: la progettazione e il miglioramento delle corsie per il trasporto pubblico, l’uso di scuolabus elettrici, la creazione di foreste urbane nelle città metropolitane e le campagne di comunicazione e sensibilizzazione verso la tutela ambientale e lo sviluppo sostenibile. Attenzione, però, gli incentivi non saranno uguali per tutti. Il buono mobilità, per esempio, è riservato a chi abita nei comuni che superano i limiti di emissioni inquinanti indicati dalla normativa europea sulla qualità dell’aria. A conti fatti, enti pubblici e cittadini, a cominciare dai giovani, stanno cercando di fare i primi passi in un percorso nuovo e virtuoso per proteggere il pianeta, ma molto c’è ancora da fare.
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