«È ancora possibile che nel 2023 gli uomini preferiscano la guerra al dialogo».

I militanti del coordinamento “Prepariamo la pace” di Cagliari sino sono ritrovati in piazza Unione Sarda per protestare contro l’invio delle armi in Ucraina e per manifestare contro il rischio che tali decisioni potrebbero rappresentare. Un primo sit-in in attesa della grande manifestazione del 25 febbraio in piazza Garibaldi che si svolgerà in contemporanea con quella indetta dai portuali di Genova e di molte altre città d’Italia.

 «Saremo al fianco dei lavoratori dei porti – hanno detto Mariella Setzu e Angelo Cremone del Coordinamento – e di tutti quegli italiani che si sono apertamente schierati contro l’invio delle armi e contro tutte le guerre».

Per Setzu «maggioranza e opposizione si sono schierate entrambe per l’invio delle armi, segno che serve davvero una ferma presa di posizione della società civile».

Alla manifestazione del 25 hanno aderito Disarmati esigenti della rete Ican, associazione Nord-Sud di Tempio, Italia Nostra Sardegna, Isde Sardegna, Medicina Democratica, Arci comitato regionale sardo, Acli, Non una di meno, Amici di Sardegna, Amici senza confini, Rete sarda cooperazione internazionale, Collettivo comunista marxista leninista di Nuoro, Rifondazione comunista, Unione popolare e Madri contro la Repressione.

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