Cambiano le regole, da domani. E per il turismo nell’Isola sembra l'inizio di una nuova stagione che parte però già in forte ritardo.

L'ingresso della Sardegna in zona gialla e la frenata drastica dei contagi anche a livello nazionale hanno come conseguenza un "allargamento" delle maglie.

Intanto i turisti in arrivo non sono più obbligati a fare la quarantena, basta un tampone negativo per entrare in Italia. Inoltre, la libertà dei viaggi interni, tra Regioni dello stesso colore (tutte tranne la Valle D'Aosta), comporta anche la possibilità di aprire le seconde case, senza aver bisogno di giustificazioni. E intanto si attende il Green pass europeo.

"Sono ottimista. Maggio, come avevo detto tempo fa, l'abbiamo perso. Mi pare che iniziano ad arrivare prenotazioni da metà giugno ma il vero banco di prova sarà il ponte del 2 giugno: dobbiamo capire se ci sarà la voglia di trascorrere quelle giornate nell'Isola, anche se mi pare che le prenotazioni al momento siano ancora poche – analizza il numero uno di Assoturismo Sardegna, Sandro Salerno -. Comunque in linea di massima a questo punto mi sembra difficile poter monitorare i flussi perché, anche rispetto allo scorso anno, si naviga un po' a vista”.

Una ricetta per salvare la stagione però c’è. “L'abolizione della quarantena sicuramente aiuta a portare a casa i turisti stranieri. Ma io credo che i numeri del 2020 si possano migliorare se riusciamo a rendere trainanti anche settembre e ottobre”.

IL NODO TRASPORTI – Ma Sandro Salerno è prima di tutto operatore turistico e a fine mese sta organizzando un evento internazionale di triathlon a Canniggione: centinaia di persone per una settimana staranno nell'Isola. “Abbiamo grossi problemi con i trasporti: il 27 e 28 maggio ad esempio da Milano non si trova un biglietto per Olbia. Cioè, da una parte si cerca di rientrare nella normalità anche per quanto riguarda i viaggi però poi dall'altra non si riesce a far arrivare i turisti in Sardegna perché i trasporti sono quelli che sono, purtroppo”.

PEGGIO DEL 2020 – “Abbiamo svolto un sondaggio nei giorni scorsi proprio per capire le prospettive del settore e diciamo che ci attende un'annata inferiore a quella del 2020. Il coprifuoco non aiuta, la situazione dei trasporti in Sardegna non aiuta. Abbiamo un giugno scarico tanto che le strutture apriranno praticamente nei primi dieci giorni di quel mese – afferma Nicola Napolitano, presidente di Federcampeggi Sardegna -. Poi certo, la richiesta ci sarà perché ovviamente lavoriamo all'aria aperta e la sicurezza è assicurata. Siamo fiduciosi per luglio e agosto, dove si lavora a prescindere, ma abbiamo perso e perderemo tutti gli altri mesi, e parlo di aprile, maggio, settembre”.

Adesso però tra Green pass, abolizione della quarantena e zona gialla non si potrà che migliorare. "Serve ancora maggiore chiarezza, in ogni caso qualsiasi disposizione che allarga le maglie generalmente nell'arco di 15 giorni genera una crescita quindi gli effetti li vedremo a breve. Non aiuta però la campagna vaccinale, troppo lenta, e uno sguardo verso il futuro che al momento è assente”.

NIENTE BOOM – “Nel nostro settore ancora non si vede un boom di richieste – sottolinea Riccardo Cappai, presidente di Assoviaggi Sardegna – Ci sono prenotazioni cancellabili fino all'ultimo minuto di case ma i dati che abbiamo dagli hotel non sono confortanti. Il problema maggiore resta il fatto che la Sardegna anche in piena estate può cambiare colore, magari dal giallo al rosso, con tutto quello che comporta un tale passaggio soprattutto per chi ha prenotato la vacanza da trascorrere nell'Isola. Ovviamente questa è una situazione che inibisce moltissimi. Insomma, regna l'incertezza, la richiesta è timida in attesa che la situazione si evolva”. E poi ci sono i trasporti. “In questa fase di transizione le compagnie hanno ridotto i voli per cui se aumenta anche di poco la richiesta, l'offerta non è più sufficiente: abbiamo ancora degli standard operativi da Covid e credo che sia il momento di adeguare anche qui la situazione”.

(Unioneonline)

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