Il governo frena sul certificato di negatività, ma Christian Solinas insiste.

Intervistato a Un Giorno da Pecora su Rai Radio 1, il governatore sardo torna a parlare del tema al centro del dibattito ormai da giorni: "Dovrà essere presentato non quando si prenota il biglietto ma entro tre giorni dalla partenza", spiega, "così il passeggero arriverà in aeroporto munito di carta d'imbarco, documento d'identità e questo certificato".

Quanto al piano B, si lavora a due ipotesi: "O non ci si imbarca, oppure stiamo verificando se sarà possibile realizzare questi test direttamente all'arrivo".

Solinas ribadisce: si punta a test rapidi molecolari come quello salivare, che ha bisogno di pochi minuti per il responso. Test ancora non validati in Italia ma, che "se il governo farà la sua parte potranno essere richiesti nelle farmacie o dai medici di famiglia".

Nel caso il test si dovesse eseguire direttamente in Sardegna, "gli aeroporti dovranno garantire un'assistenza logistica". "Stiamo valutando questa possibilità - chiarisce il governatore -, ma naturalmente chi arriva col certificato già eseguito non avrà alcun rallentamento, per chi dovrà farlo in loco i tempi potrebbero essere più lunghi".

Ipotesi difficile da realizzare, anche perché una eventuale positività costringerebbe i turisti alla quarantena e farebbe saltare la vacanza.

Le spese per il test saranno rimborsate, ribadisce Solinas: "In termini di servizi presso gli alberghi, o, qualora si abbia una seconda casa o ci si rechi in altre strutture, con bonus regionali che, ad esempio, consentano l'accesso ai siti archeologici". Bonus anche per gli emigrati che tornano a casa: "In questo caso potrebbero essere utilizzati, ad esempio, per comprare dei prodotti tipici".

(Unioneonline/L)

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