«Dimmi, papà». Jessica Hellies è a casa col marito, a Sestu. Stanno guardando in tv le ultime fasi della partita Italia-Spagna e le squilla il cellulare: «Che cosa hai fatto?!». Chiude la comunicazione e guarda il compagno con le lacrime agli occhi: «Papà ha ucciso mamma».

Pochi minuti e i due sono in via Podgora 5, al piano terra. Entrano nell'appartamento: Luciano Hellies, 77 anni, è in piedi, lo sguardo perso, vicino al cadavere crivellato di coltellate alla schiena di quella che un tempo era sua moglie (erano separati in casa e lei aveva un nuovo compagno), Ignazia Tumatis, di 59 anni. Tutt'intorno, tantissimo sangue. «Mi ha riso in faccia», dice alla figlia sgomenta, «mi ha riso in faccia».

Sono le 23 di giovedì: Jessica, che di anni ne ha 37, chiama immediatamente il numero unico per le emergenze uno-uno-due. Le volanti della polizia arrivano in pochi minuti assieme al loro dirigente, Massimo Imbimbo, mentre la donna telefona alle sue tre sorelle per dare la tragica notizia.

C'è poco da ricostruire, in questo delitto quasi certamente d'impeto, frutto di una lite che, in fondo, era per nulla inaspettata ad eccezione del suo esito: le coltellate sono state una decina e Luciano Hellies, ex facchino in pensione, con un passato immacolato, non fugge, non cerca di nascondersi, non nega.

Quando gli agenti della Questura lo caricano sulla volante (udienza di convalida dell'arresto forse oggi) e alcuni residenti in via Podgora gli urlano «assassino», Hellies sembra imperturbabile. 

Luigi Almiento

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