Le piste della fuga di Graziano Mesina, la sera di giovedì dopo la condanna a 30 anni per droga, potrebbero portare diritte in Tunisia anche se qualcun altro immagina una fuga con destinazione Corsica.

L'ex re del Supramonte, 78 anni suonati e una rete solida di fiancheggiatori alle spalle, potrebbe aver contato infatti su altre sponde, fuori dal circuito orgolese.

Ad esempio la banda di Sant'Elia, specializzata nello spaccio di droga, capace di allargare il proprio raggio d'azione fino a organizzare un viaggio in gommone verso la Tunisia.

Una scelta che non sarebbe comunque casuale: lì l'estradizione non è prevista e perciò Mesina potrebbe sentirsi al sicuro, senza il rischio che la condanna a trent'anni di carcere confermata giovedì sera dalla Corte di cassazione venga eseguita e lo riporti ancora una volta in cella.

Intanto continuano i rastrellamenti dei carabinieri soprattutto a Orgosolo e dintorni. Numerose perquisizioni domiciliari sono state eseguite nel paese, anzitutto nella cerchia parentale di Mesina.

Altri controlli negli ovili un po' ovunque, dalle campagne di Locoe a quelle più in quota di Su Pradu. L'ipotesi che Mesina sia rimasto da queste parti sarebbe quella privilegiata.

(Unioneonline)
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