La mobilitazione dei lavoratori Aias, che attendono il pagamento di 12 mensilità arretrate, non si ferma.

Dopo gli ultimi passaggi - la risoluzione del Consiglio regionale che apre la revoca della convenzione e la richiesta di concordato preventivo al tribunale da parte dell'associazione - l'assemblea dei dipendenti ha dato mandato ai sindacati di indire un pacchetto di 10 giornate di sciopero entro la fine di novembre. In concomitanza saranno organizzate anche manifestazioni di piazza.

Nessuna forma di sciopero sarà esclusa, "con l'unico vincolo del preavviso a tutela dei servizi garantiti costituzionalmente all'utenza".

"La garanzia per la continuità dei servizi e per la costruzione di condizioni di lavoro dignitose per le lavoratrici e i lavoratori non può essere assicurata dagli stessi personaggi che hanno provocato la crisi e che hanno alimentato il proprio monopolio con la pretesa della propria insostituibilità - scrivono i lavoratori in un ordine del giorno approvato all'unanimità dall'assemblea - Se davvero vengono riconosciute le sistematiche violazioni dei diritti fondamentali, le rinunce e le privazioni imposte per anni alle lavoratrici ed ai lavoratori ed alle loro famiglie, i soggetti che ne sono i primari responsabili devono essere esclusi dalla costruzione della soluzione della crisi".

I dipendenti si rivolgono "a tutte le istituzioni, l'assessorato alla Sanità della Regione Sardegna, i ministri della Salute e del Lavoro, il Prefetto e lo stesso Tribunale di Cagliari, perché, anche attraverso l'immediato commissariamento dell'Aias, si perfezioni la svolta che è necessaria, avviando immediatamente la transizione della gestione dei servizi verso un progetto alla cui realizzazione le lavoratrici ed i lavoratori chiedono di poter contribuire".

(Unioneonline/F)
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