"Mi hanno scelto solo per portare a termine un obiettivo: il campus universitario". Gian Michele Camoglio mette le mani avanti. Non sarà un politico, ma a 66 anni e una lunga carriera nell'area tecnica dell'ex Provincia, sa bene come muoversi nelle stanze dei bottoni. Ozierese di nascita ma cagliaritano d'adozione, Camoglio è stato capo di gabinetto di Eliseo Secci all'assessorato regionale alla Programmazione, direttore generale dell'Ente parco di Molentargius e consigliere d'amministrazione del Cacip, il Consorzio per l'area industriale di Cagliari. Un curriculum che ha convinto il presidente della Regione Francesco Pigliaru a nominarlo, il 12 settembre, presidente dell'Ente regionale per il diritto allo studio.

"Se fossi rimasto dirigente sarei dovuto andare in pensione ad aprile del prossimo anno. Con la presidenza dell'Ersu posso rimanere in carica anche oltre".

Sino al 2020?

"Chissà. Nei programmi della Giunta c'è la fusione tra Cagliari e Sassari, ma la legge non è stata ancora presentata in Consiglio".

L'iter è ancora lungo?

"Devono essere bravi a presentarla entro dicembre. Dopo si entra in campagna elettorale e certe decisioni diventa più complicato prenderle".

Lei rema contro?

"Ripeto, il mio unico obiettivo è il Campus di viale La Playa. Se i due Ersu dovessero essere fusi farei il pensionato. Certo è che, con un Ente unico, il nuovo presidente vorrebbe rivedere le carte e i tempi delle iniziative si dilaterebbero".

Sul Campus l'ex rettore Mistretta proponeva altre soluzioni.

"L'ingegnere è stato il mio maestro, ma ora ho input precisi da parte del presidente Pigliaru, del sindaco Massimo Zedda e dell'attuale rettrice Maria Del Zompo".

Casa dello studente a tutti i costi?

"Indietro non si torna. L'appalto del progetto, nato 10 anni fa, è stato aggiudicato all'impresa Pellegrini. Ora la pratica è al vaglio dei tecnici comunali per la concessione edilizia".

Scoglio insormontabile?

"Dovrà essere modificato il Puc, ma questo non dovrebbe essere un problema. Comune, Regione e Università hanno firmato un Accordo di programma che ha valore di legge. Per non rischiare ulteriori stop è necessario, però, avere la concessione".

Tempi biblici?

"L'11 novembre è in programma la conferenza con tutti gli enti coinvolti nel Campus universitario. Entro fine anno il progetto esecutivo dovrebbe essere concluso".

È ottimista?

"Ormai siamo al rush finale. Con la fase del progetto esecutivo entriamo nel vivo dell'iniziativa e in primavera dovremmo firmare il contratto con l'impresa vincitrice".

Via al cantiere?

"Sì, i lavori per il primo lotto per realizzare alloggi per 240 studenti potranno finalmente iniziare".

Con il nuovo campus universitario ha ancora senso ripristinare lo studentato chiuso di via Roma?

"La questione è davvero molto complicata. Il parere risolutivo è quello del sindaco Zedda. L'ex albergo Moderno potrebbe essere permutato con il vecchio carcere di Buoncammino, al quale l'Università è interessata. Chiaro che sarebbe una scelta politico-urbanistica".

Lo scambio è una soluzione praticabile?

"Sì, anche se molto costosa. I vincoli sono elementi importanti, ma con la buona volontà gli ostacoli si possono superare".

E i 5 milioni per lo studentato di via Roma?

"A questo punto è meglio tenerli congelati. Potrebbero essere destinati a Buoncammino. In ogni caso saremo in grado per la prima volta di offrire posti letto anche a chi non ha un reddito basso".

I rappresentati di Unica 2.0 contestano gli importi delle borse di studio, fermi dal 2009.

"Non è vero. L'anno scorso siamo andati benissimo. Con i 13 milioni di euro a disposizione abbiamo soddisfatto tutti i 5.400 studenti aventi diritto. Un dato che confermeremo anche nel 2017".

Qual è il problema dell'Ersu?

"La struttura. Mancano le figure tecniche amministrative. Per il momento accontentiamoci del concorso per l'assunzione di un funzionario, 3 impiegati e 2 cuochi".

Andrea Artizzu

© Riproduzione riservata