Via libera al Green pass, la Giunta ad Alitalia: “Ora servono più voli”
L'assessore ai Trasporti Todde: “Nei fine settimana di luglio e agosto deve garantire lo stesso numero di posti previsto prima della pandemia”
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Con l’approvazione al Parlamento europeo del Green pass, il certificato verde che uniformerà le regole per viaggiare in tutti gli Stati dell'Ue e che entrerà in vigore a partire dal primo luglio (COME FUNZIONA), l'Europa riprende a viaggiare, anche se per tornare ai numeri pre Covid servirà ancora molto tempo.
E questo discorso vale soprattutto per l'Isola, dove l'orizzonte dei collegamenti non va oltre Roma, Milano e qualche altra destinazione interna. I voli internazionali sono pochi.
"Sotto questo aspetto arranchiamo un po', per ora possiamo fare affidamento solo sulla continuità territoriale con Fiumicino e Linate, e le frequenze in certi periodi non sono nemmeno sufficienti – dice l'assessore al Turismo Gianni Chessa -. L'avvio del green pass coinciderà con il vero inizio della stagione turistica. Il cuore sarà come sempre tra luglio e agosto. Ma stiamo lavorando per valorizzare i mesi di settembre e ottobre puntando su appuntamenti sportivi e marketing. La Sardegna è percepita come una meta sicura: questa sarà la nostra forza. Ci aspettiamo che gran parte del flusso turistico sia nazionale”.
L'assessore ai Trasporti Giorgio Todde ha chiesto nei giorni scorsi a Alitalia un'iniezione di biglietti: “Nei fine settimana di luglio e agosto la compagnia deve garantire lo stesso numero di posti che era previsto prima della pandemia. E aumentare ulteriormente la capienza degli aerei se sarà necessario”.
LE REGIONI CHIEDONO CHIAREZZA – Secondo la norma approvata, gli Stati dell'Unione non potranno imporre ulteriori restrizioni di viaggio ai titolari di certificati - come quarantena, autoisolamento o test - "a meno che non siano necessarie e proporzionate per salvaguardare la salute pubblica” e in quel caso si dovrà tenere conto delle prove scientifiche, “compresi i dati epidemiologici pubblicati dal Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie”.
I governatori si interrogano su come sarà interpretato l'utilizzo di questo certificato nel nostro Paese: "Stiamo chiedendo di avere chiarezza sull'applicabilità - spiega Massimiliano Fedriga, presidente della Conferenza delle Regioni - perché ad oggi non c'è ancora il Green pass europeo e dobbiamo dare certezze a delle categorie, e penso ad esempio ai matrimoni, settore già devastato dalla pandemia, e nello stesso tempo garantire tutta la sicurezza possibile”.
(Unioneonline)
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