Taxi, autonoleggio con conducenti e ape-calessini per portare in giro i turisti: tutti questa mattina davanti alla Camera di commercio di Cagliari per chiedere lo sblocco dei finanziamenti e dei ristori per i mancati guadagni durante la pandemia.

In ballo circa 4.000 euro per azienda e per compensare le perdite di 680 lavoratori del settore. Qualcosa, a livello burocratico, si è bloccato.

"Nessuno di noi ha ricevuto nulla - hanno detto i portavoce - pur essendo stati messi a disposizione da parte della Regione Sardegna i contributi per taxi/ncc. Dopo vari tentativi di richiesta, delucidazione, confronto e visto il perpetuarsi del silenzio da parte dei riceventi, ci troviamo costretti a incrociare le braccia e dichiarare la giornata di sciopero". Molti disagi per il traffico visto che oltre sessanta taxi erano concentrati proprio sotto la statua di Carlo Felice, in una zona cruciale per la circolazione in centro.

Una delegazione è stata ricevuta dai vertici della Camera di Commercio, ente erogatore dei fondi. E sono arrivate le prime risposte: entro maggio dovrebbero essere erogati 4.000 euro per azienda. Mentre una parte residuale del contributo, circa 1,2 milioni, dovrebbe essere gestita dalla Regione per una nuova distribuzione.

"Anche a maggio abbiamo registrato una perdita di circa il 60-70 per cento – spiega Giovanni Frongia, uno dei portavoce della protesta - ma siamo pronti a ritornare alla carica perché c'è un altro fondo che dovrebbe essere distribuito e che ammonta a circa 1,5 milioni. Fondi che ora andranno alla Regione. Tra l'altro noi svolgiamo servizio pubblico e siamo obbligati ad andare a lavorare".

(Unioneonline/v.l.)

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