Ha fatto sapere di volersi avvalere della facoltà di non rispondere, Marco Pili, collaboratore del consigliere regionale del gruppo Misto, Valerio De Giorgi, 57 anni, finito ai domiciliari - come il politico - su ordine di custodia cautelare del gip del tribunale di Cagliari Giorgio Altieri.

Per entrambi l'accusa è di tentata truffa nell'ambito di un'inchiesta che vede De Giorgi indagato anche per corruzione, insieme al costruttore Corrado Deiana - anche lui agli arresti in casa - e di voto di scambio.

Pili - difeso dagli avvocati Renato Chiesa e Pierandrea Setzu - e il consigliere, secondo il pubblico ministero Giangiacomo Pilia, avrebbero cercato di far avere un contributo regionale da 650mila euro alla Pro Loco Città di Cagliari, fondata e controllata - stando all'accusa - direttamente da De Giorgi attraverso parenti e persone a lui molto vicine.

Il consigliere ieri aveva disertato l'interrogatorio di garanzia avvalendosi della facoltà di non rispondere.

In base alla contestazione del pm, il costruttore, in cambio di un emendamento alla legge sul Piano casa, avrebbe dato quattro appartamenti al politico attraverso la permuta di un terreno della famiglia di De Giorgi.

L'imprenditore si è presentato davanti al giudice, chiedendo però di rilasciare brevi dichiarazioni spontanee: difeso dall'avvocato Franco Villa, Deiana ha detto che i suoi rapporti con il consigliere regionale (ex presidente della commissione Bilancio) avevano i contorni di una consulenza, sottolineando che lui agiva per tutelare gli interessi delle imprese edili. Quanto alla permuta, a suo dire era perfettamente in linea con i meccanismi del mercato, tanto che c'era pure nel piano finanziario della banca.

L'indagine della Procura - condotta dai militari del Nucleo di Polizia economico-finanziario delle Fiamme Gialle - ipotizza anche il voto di scambio a carico del consigliere regionale e di altre 12 persone. 

(Unioneonline/v.l.)

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