«Un bicchiere di cannonau al giorno aiuta a vivere più a lungo», dice Pigliaru a Xi Jinping, che sorride, chiede se i Mamuthones sono cattivi come sembrano e annuncia: «Da oggi la vostra Isola sarà molto conosciuta nel mio Paese, e vedo che siamo d'accordo sugli obiettivi di sviluppo: da un lato l'ambiente, dall'altro l'innovazione». Ecco, uno spot per oltre un miliardo di persone che forse fino a ieri non avevano neppure mai sentito nominare la Sardegna.

È un pomeriggio grigio e ventoso: il presidente della Repubblica popolare cinese - accompagnato dalla moglie Peng Liyuan e da una delegazione di un centinaio di persone e moltissimi fotografi e operatori tv - ha appena concluso la visita al sito archeologico di Nora. Incuriosito, ha fatto un sacco di domande e ascoltato con attenzione il governatore che gli ha parlato di tradizioni, agroalimentare, cultura e Ict. Di un'Isola pronta ad accogliere investimenti, insomma. C'è - da parte della Regione - l'idea di entrare in AliBaba, ad esempio, la piattaforma cinese di e-commerce che ha superato Amazon e Ebay; di fare del neo laboratorio Huawei al Parco scientifico di Pula del Crs4 un centro di rilevanza europea; di promuovere e allargare l'accordo di Alimenta sul latte ovino; di intercettare viaggiatori dall'Oriente amplificando la longevità e la qualità della vita.

Da parte cinese per ora niente di ufficiale: la sosta - Xi Jinping è diretto verso il Perù per il summit dell'Asia-Pacific Economic Cooperation e per una serie di tappe in America latina - è stata definita “tecnica”, ma si sa, la superpotenza sta facendo shopping in giro per l'Europa, e le voci sull'interessamento per l'ex Arsenale della Maddalena (costruito per il G8 del 2009, abbandonato e sul groppone del governo) e per il Forte Village (lo splendido resort dove il presidente ieri ha cenato e dormito, di cui gli attuali proprietari, i fratelli ceceni Musa e Mavlit Bazhaev, pare vogliano disfarsi) circolano con insistenza. Turismo, logistica (al Porto canale si dovrebbe stipulare un contratto di concessione di ampi spazi di stoccaggio merci), energia, moda, cibo, squadre di calcio, sono i settori in cui la Cina sta investendo all'estero, con l'intento, nei prossimi cinque anni, di un'ulteriore crescita per 1000 miliardi di dollari.

Ieri lo spiegamento di forze di sicurezza era allo stesso livello della visita del Papa, centinaia di agenti più nove auto con le guardie del corpo presidenziali. In attesa c'erano anche molti commercianti e studenti che vivono a Cagliari. «Ci hanno chiamato dei funzionari diplomatici nei giorni scorsi», dice Wu Jiadi, 24 anni, cantante lirica al Conservatorio, «avvertendoci di tenerci pronti per partecipare a un evento, senza spiegare quale. Poi abbiamo letto il giornale e capito». I ragazzi hanno spiegato un grande drappo rosso a stelle gialle e sventolato le bandierine cinese e italiana gentilmente fornite dall'ambasciata. Quando il corteo lunghissimo di berline blindate e pullman è passato sgommando hanno puntato i cellulari e intonato un coro di benvenuto, «orgogliosi e felici», per il loro amato presidente.

QUESTA MATTINA IL SALUTO AL PRESIDENTE - Il presidente cinese Xi Jinping questa mattina alle 9 è ripartito alla volta del Perù assieme alla moglie Peng Liyuan e alla folta delegazione di ministri, funzionari e giornalisti.

Salutata dalle autorità regionali, la delegazione ha lasciato molte speranze nell'Isola.

“La presenza del presidente della Repubblica popolare cinese - ha detto l’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi - è una grande occasione per il nostro agroalimentare, per il quale la Cina è un mercato in grande espansione. Esportiamo i nostri prodotti classici come vino, latte, olio e pasta e siamo al lavoro perché la Sardegna come marchio di eccellenza e le sue produzioni vengano conosciute e apprezzate dai consumatori cinesi, sempre più attenti e interessati alla qualità di ciò che mangiano e bevono. Le tecniche innovative, l’attenzione per il benessere animale e l’ambiente sono i veri valori aggiunti del nostro agroalimentare. Abbiamo salutato nelle scorse settimane il primo investimento di una impresa cinese nel settore agroalimentare sardo e auspichiamo che ne giungano altri: la presenza sui mercati globali delle aziende cinesi potrebbe aprire nuovi mercati e nuovi spazi a tutti quei nostri prodotti di qualità che oggi, per varie ragioni, hanno ancora difficoltà a varcare il mare e farsi conoscere dai potenziali consumatori”.

La visita del presidente cinese è stata l’occasione per promuovere ulteriormente l’immagine della Sardegna nell’importante mercato turistico del paese asiatico.

“Sin dall’insediamento, la Giunta ha individuato nella Cina uno dei principali mercati internazionali di interesse turistico per la regione - ha detto l’assessore del Turismo, Artigianato e Commercio, Francesco Morandi - il primo su cui puntare nell’area asiatica. Lo testimoniano inequivocabilmente le attività propedeutiche all’Expo, le azioni promo-commerciali nel corso dell’Esposizione universale e quelle nella fase di follow-up realizzate quest'anno, tutte rivolte al posizionamento del prodotto territoriale basato sulla qualità della vita in Sardegna nel mercato cinese. Per il 2017 sono previste nuove iniziative - ha proseguito Morandi - tra cui la promozione dei progetti sugli itinerari nei parchi e nelle aree marine protette e i percorsi enogastronomici, la presentazione in lingua cinese dei prodotti degli artigiani presenti sulla vetrina virtuale e la traduzione sempre in cinese del portale SardegnaTurismo. Altre azioni coinvolgeranno le Università, il sistema aeroportuale e il canale delle società sportive che, con la regia regionale, sono rivolte a un unico obiettivo: intercettare un flusso crescente di turisti cinesi interessati all’isola. ‎La Sardegna - ha concluso l’esponente della Giunta Pigliaru - ha accolto il presidente Xi Jinping presentandosi con la sua immagine, con identità e tradizione, simboleggiate da launeddas e costumi dei Mamuthones, con l’artigianato artistico, la cultura, la longevità e la straordinaria qualità della vita”.
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