Viale Trieste è una delle vie più centrali, trafficate e popolose di Cagliari. Mezzo chilometro d'asfalto, da piazza del Carmine a viale Sant'Avendrace, avvolto da un'oscurità quasi perenne resa ancora più insidiosa dalle luci delle auto che arrivano dalla direzione opposta e riflettendosi sul parabrezza abbagliano gli automobilisti.

Strada buia e soprattutto pericolosa: negli ultimi anni non si contano infatti gli investimenti di pedoni, alcuni anche mortali. Per questo da tempo commercianti e residenti chiedono interventi in grado di garantire maggiore sicurezza.

I lampioni sono sempre accesi, anche se qualcuno funziona a intermittenza, ma le lampade a risparmio energetico non sono sufficienti a garantire un'adeguata illuminazione. E poi ci sono gli alberi, che con le loro grandi chiome formano una sorta di cupola che rende viale Trieste molto elegante ma nelle ore notturne finisce per schermare la luce artificiale.

Un mix terribile, tanto che attraversare la strada in uno dei quindici punti dove è consentito equivale un po' a fare un giro di roulette russa, anche perché la segnaletica orizzontale non viene rinfrescata da un pezzo e le strisce bianche quasi non si vedono.

"È di certo la strada più buia della città - dice Antonio Aresu, titolare del Caffè Trieste -, un problema che si trascina da anni e che purtroppo non è stato mai risolto. I lampioni illuminano solo il marciapiede, ma la strada resta avvolta nell'oscurità soprattutto dove le chiome degli alberi sono più fitte. La colpa però è anche degli automobilisti che corrono troppo. La soluzione? A parte illuminarla meglio, forse sarebbe il caso di mettere gli attraversamenti pedonali rialzati, anche perché in molti punti le strisce non si vedono".

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