Dieci imbarcazioni battenti, almeno in teoria, bandiera olandese sono state sequestrate dalla Guardia di Finanza nell'ambito dell'operazione "Orange flag", condotta con diversi controlli in tutta la Sardegna e che ha portato a scoprire un giro di documenti falsificati per aggirare le norme di immatricolazione nautica.

Secondo quanto accertato dai militari del Reparto Operativo Aeronavale di Cagliari i proprietari delle barche, che ora sono finiti nei guai, sperando di farla franca, mostravano ai finanzieri documenti in lingua straniera, assicurando che il loro natante fosse iscritto nel registro ufficiale dell’Olanda.

In realtà i militari hanno riscontrato molteplici incongruenze nelle licenze di navigazione e, per questa ragione, sono scattati accertamenti più approfonditi, anche con controlli presso le autorità dei Paesi Bassi.

Al termine delle indagini è arrivata la conferma: i documenti esibiti dai diportisti, sia italiani che stranieri, non li autorizzavano a battere la bandiera dello stato olandese.

Tutte le unità da diporto, insomma, erano prive di nazionalità, "ovvero - spiegano gli investigatori - non legittimamente registrate in alcun Paese e, pertanto, non potendo invocare la protezione di alcuno Stato, sono state assoggettate alla giurisdizione dello Stato italiano".

"Inoltre - sottolinea la Finanza - riportavano sullo scafo falsi contrassegni di identificazione, ovvero una sigla ed un porto di registrazione solo apparentemente riconducibili ai Paesi bassi e, per tali irregolarità, dovranno rispondere della commissione dei reati di navigazione senza abilitazione e di uso di falso contrassegno di individuazione. Il valore complessivo delle imbarcazioni sequestrate supera un milione di euro".

"Le attività di esplorazione aeromarittima - ribadisce il Comandante del Roan di Cagliari, Alessandro Bucci - condotte con i mezzi navali ed aerei, mirano a garantire la difesa e gli interessi economici del Paese, grazie ad una complessa ed organizzata attività sinergica per il contrasto dei traffici illeciti espressi nelle loro varie forme. Una di queste, infatti, è l’utilizzo improprio o ingannevole di una bandiera straniera da parte di un’imbarcazione, che mira ad eludere i controlli da parte delle forze di polizia operanti via mare, per nascondere verosimilmente altre tipologie di reati, anche gravi".

(Unioneonline/l.f.)
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