Cagliari, podcast degli studenti della scuola "De Sanctis-Deledda”: «Per non dimenticare i genocidi»
Un progetto per mantenere viva la memoria e per capire le ragioni della “banalità del male”Video di Massimiliano Rais
Un podcast per mantenere viva la memoria dei genocidi compiuti nel corso della storia, per capire le ragioni della “banalità del male”. Un gruppo di alunni della classe 5I del Liceo delle Scienze Umane De Sanctis Deledda (Martina Camplani, Martina Vacca, Martina Stefani, Benedetta Garau, Serena Sailis, Alessandro Spanu ed Edoardo Fa), coordinato dalla docente Franca Rita Porcu (docente di Filosofia e Scienze Umane), ha realizzato un progetto didattico, basato appunto sullo strumento del podcast, per riflettere e ragionare su alcune tragedie della storia. «L’obiettivo – spiega Franca Rita Porcu – è diffondere tra i più giovani le conoscenze sul tema, affinché abbiano consapevolezza dei propri pregiudizi e di come questi, se non esplicitati e corretti, siano alla base dei processi di discriminazione e deumanizzazione responsabili degli stermini dei popoli».
Gli episodi
Il podcast si compone di sette episodi, di una decina (circa) di minuti ciascuno e vuole essere un materiale didattico agile e facilmente fruibile dai coetanei degli autori. Il primo episodio illustra la definizione di genocidio e il processo di deumanizzazione che lo rende possibile. Ognuno degli altri cinque episodi è dedicato a uno dei cinque genocidi studiati: la Shoah, il genocidio del popolo, il genocidio dei Rom e dei Sinti, ovvero il Samudaripen, più noto come Porrajamos, lo sterminio dei Tutsi e dei nativi americani. Il settimo episodio, infine, è una dialogo con Luca Bravi e Clarissa Beganovic. Lo storico, ricercatore dell’Università di Firenze, ha incontrato alcune classi dell’Istituto De Sanctis Deledda lo scorso novembre. Nel corso dell’incontro si è discusso del diritto all’istruzione dei bambini Rom e Sinti in Italia, costretti per un lungo periodo a frequentare “classi speciali”, ovvero classi riservate a loro, separati dagli altri bambini, in cui passavano molto tempo a giocare, perché considerati incapaci di imparare.
L’incontro
Il podcast viene presentato in occasione dell’incontro con Santino Spinelli,venerdì 7 febbraio (11.20-13.15). Lo scrittore e musicista sarà ospite del De Sanctis Deledda per far conoscere la tragedia della persecuzione nazifascista a danno dei Rom e dei Sinti. L’iniziativa è organizzata da Issasco (Istituto sardo per la storia dell’antifascismo e della società contemporanea), le associazioni ANPI (Associazione nazionale partigiani italiani) e FICC (Federazione italiana dei circoli del cinema).
Quel che ora penso veramente è che il male non è mai radicale, ma soltanto estremo, e che non possegga né profondità né una dimensione demoniaca. Esso può invadere e devastare il mondo intero, perché si espande sulla superficie come un fungo. Esso sfida, come ho detto, il pensiero, perché il pensiero cerca di raggiungere la profondità, di andare alle radici, e nel momento in cui cerca il male, è frustrato perché non trova nulla. Questa è la sua banalità. Solo il bene è profondo e può essere radicale.
Hannah Arendt, La banalità del male, 1964