"È morto il bimbo, sono morto anch'io". Ha ripetuto più di una volta questa frase, al suo avvocato e agli agenti della Polizia municipale e della Polstrada, Emilio Pozzolo, il 37enne cagliaritano che in moto ha travolto e ucciso ieri in via Cadello Daniele Ulver, il bimbo di appena 15 mesi che a bordo del passeggino spinto dalla mamma stava attraversando sulle strisce pedonali.

L’uomo non si è fermato per soccorrerli ed è fuggito, ha nascosto lo scooterone e ha chiamato il suo legale Riccardo Floris, manifestando anche la volontà di togliersi la vita.

È stato proprio l’avvocato a spingerlo a costituirsi: “Era ed è sotto choc, è disperato e si rende conto di aver distrutto la famiglia di Daniele e la sua. Anche lui è padre”, afferma il legale.

Emilio Pozzolo non poteva guidare quella moto, una Honda 750, nel 2017 gli era stata revocata per sempre la patente a seguito di una condanna risalente al 2012. Ieri si è fatto prestare la moto da un amico e si è messo alla guida.

LE INDAGINI – Lo scooterone, fatto ritrovare dallo stesso 37enne dopo che si è costituito, è stato sequestrato dalla Polizia municipale, che sta eseguendo tutti gli accertamenti per ricostruire l'esatta dinamica dell'incidente.

Un lavoro che sarà semplificato da un testimone oculare. Oggi uno degli automobilisti che si trovavano incolonnati in via Cadello al momento della tragedia, ha chiamato i vigili per raccontare quanto aveva visto: “Ho dato la precedenza alla mamma, che attraversava sulle strisce pedonali col bambino sul passeggino, poi è arrivato lo scooter che ha travolto entrambi”, ha anticipato il teste che nelle prossime ore sarà sentito a verbale.

Le sue parole saranno messe in correlazione con le dichiarazioni di Pozzolo: l'uomo ha riferito al suo avvocato di non aver visto il passeggino perché abbagliato dal sole.

IL DOLORE DI CAGLIARI – L’intera città è sotto choc: sin da questa mattina in via Cadello c’è stata una processione silenziosa di residenti e conoscenti della famiglia, che hanno lasciato sul luogo della tragedia fiori, giocattoli, peluches e messaggi di vicinanza.

Addolorato anche il vescovo di Cagliari, monsignor Giuseppe Baturi. “È un incidente che colpisce al cuore le cose che più amiamo, i bimbi e la promessa della vita - le sue parole -. Per questo affidiamo alla misericordia di Dio il piccolo Daniele”.

LUTTO CITTADINO E STRADE INSICURE – Il Comune di Cagliari è pronto a proclamare il lutto cittadino. “Da subito era questo l'intendimento dell'amministrazione”, spiega il sindaco Truzzu. “Siamo in contatto con la famiglia e stiamo solo aspettando che ci venga indicata la data dei funerali. Sarà quella la giornata del lutto”.

Oggi il medico legale Roberto Demontis ha svolto un esame esterno sulla salma del bimbo e domani dovrebbe arrivare il nulla osta per i funerali.

Intanto in Municipio si lavora per trovare una soluzione alla recrudescenza degli incidenti che vedono coinvolti pedoni: recentemente ne sono avvenuti anche in viale Poetto e via Bacaredda.

“È arrivato il momento di interrogarci sulla sicurezza stradale e urbana a Cagliari”, sottolinea Marcello Polastri, presidente della commissione comunale Sicurezza e Patrimonio, suggerendo strisce pedonali rialzate nelle strade più attraversate dai pedoni, dossi e postazioni di autovelox fisse. 

Lo stesso Polastri tuttavia rimarca: “È del tutto evidente di come la colpa di questa tragedia non vada ricercata sulla strada, perché è risaputo cosa sia accaduto”. La colpa, insomma, è di chi corre, di chi sorpassa in corrispondenza delle strisce pedonali, non delle strade, ha voluto sottolineare.

(Unioneonline/L)

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