La magistratura opera tra mille difficoltà, dovute principalmente alle "gravi carenze dell'organico ", ma anche "con grande senso di responsabilità, con spirito positivo derivante dall'alto senso del dovere che ci accompagna, con quella coscienza necessaria ed essenziale per adempiere ai doveri inerenti l'Ufficio, conformemente al giuramento di fedeltà".

È quanto affermato da Gemma Cucca, primo presidente della corte d'Appello di Cagliari, questa mattina nell'aula magna del tribunale durante l'inaugurazione dell'anno giudiziario.

La magistratura sarda è "sana" ma sconta "la carenza delle risorse materiali e delle strutture, una irrazionale distribuzione, nel territorio degli uffici, dei magistrati e del personale di cancelleria, carichi di lavoro in continuo aumento e non più adeguatamente sostenibili, regole processuali che, talvolta, non consentono una rapida definizione dei giudizi".

Cresce la "sfiducia nella giustizia da parte dei cittadini" e si "fortifica il pericolo di attuazione di forme di giustizia personale". I magistrati devono abbandonare "sterili ed inutili contrapposizioni" nonché le "logiche di appartenenza correntizia".

La magistratura sarda è "sana" ma sconta "la carenza delle risorse materiali e delle strutture, una irrazionale distribuzione, nel territorio degli uffici, dei magistrati e del personale di cancelleria, carichi di lavoro in continuo aumento e non più adeguatamente sostenibili, regole processuali che, talvolta, non consentono una rapida definizione dei giudizi".

L'Italia, "rispetto al resto dell'Europa, ha una percentuale di magistrati medio bassa rispetto allo standard europeo a fronte di carichi di lavoro che sono oltremodo superiori rispetto a quelli medi europei".

Tante le novità introdotte nel codice, tra cui il gratuito patrocinio per gli orfani di crimini domestici e l'obbligo per il pm di richiedere il sequestro conservativo dei beni dell'indagato; "significativo inoltre l'inasprimento della pena per i reati in furto in abitazione e scippo - purtroppo assai ricorrenti - e rapina".

Problemi, invece, "dal punto di vista sociale" in merito alla situazione migranti, "che determina conseguenze soprattutto per la tutela di quelli minori, per i quali occorre prestare particolare attenzione per una loro migliore crescita e formazione ed al fine di non farli cadere nel compimento di attività estorsive o vandaliche o di spaccio di droga o di prostituzione".

C'è stato "un sensibile aumento dei minori provenienti dal Bangladesh (in numero di 212), Gambia (198), Guinea (166), seguiti da Nigeria (78), Costa d'Avorio (77), Mali (68) e Senegal (64)".

I DATI - In tutta l'Isola "è sempre rilevante il numero dei delitti contro la pubblica amministrazione, con particolare riferimento ai reati di peculato, corruzione e concussione che vedono un netto incremento".

I reati di peculato, corruzione e concussione vedono un netto incremento; in aumento gli omicidi (a Cagliari 29 nuovi procedimenti, uno classificabile come femminicidio).

In calo invece gli infortuni sul lavoro (106 contro 119), mentre i procedimenti sugli incidenti stradali sono stabili: "L'inasprimento delle pene non sembra avere svolto una efficace funzione deterrente".

Aumentano i reati di violenza sessuale e stalking, mentre sono in calo le rapine, "pur se va confermata la circostanza che sempre più spesso ne sono vittime istituti di credito, uffici postali, centri commerciali e supermercati che tradizionalmente incamerano consistenti quantitativi di denaro contante; si devono segnalare, peraltro, anche le rapine, quasi sempre riferibili a giovani delinquenti, in danno di persone anziane aggredite nelle loro abitazioni, spesso di notte, e depredate delle pensioni, abitualmente custodite in casa".

Frequenti e particolarmente remunerative risultano, in particolare, "le rapine ai furgoni blindati degli istituti di vigilanza che riforniscono istituti di credito di denaro liquido, cui prendono parte almeno una decina di soggetti tra informatori, esecutori e riciclatori".

LE INCHIESTE - Tra i procedimenti più significativi, sono da segnalare: le inchieste sui fondi ai gruppi in Consiglio regionale, sulla realizzazione del carcere di Uta, sulla corruzione a carico di amministratori pubblici, sulle aziende sanitarie, sulle mazzette ai necrofori, i fallimenti "delle società Agrolip e SGS, con distrazioni per circa 7 milioni di euro, e quello a carico degli amministratori della STIM, che vede coinvolta la Veneto Banca, con distrazioni, in corso di accertamento, dell'ordine di alcuni milioni di euro".

In corso le indagini sul disastro ambientale a capo Teulada e quelle sull'inquinamento a Macchiareddu, che coinvolge la società Fluorsid.

Sono emersi "legami operativi tra gli organizzatori sardi del traffico e gruppi delinquenziali facenti capo alla 'ndrangheta e alla camorra, ovvero a clan albanesi attivi in Lombardia.

Da segnalare le indagini a carico di gruppi organizzati che gestiscono il traffico di stupefacenti in alcuni quartieri popolari della città di Cagliari, e la confisca, con successiva cessione, della nave siriana con dentro 22 tonnellate di hashish.

"Rilevanti attività investigative sono state inoltre compiute nei confronti di organizzazioni dedite alla tratta di donne africane finalizzata allo sfruttamento della prostituzione", mentre sull'antiterrorismo "è in corso il processo a Bancali" ed è "prossima alla conclusione l'indagine, svolta in collaborazione con altra Procura distrettuale e coordinata dalla Direzione Nazionale Antimafia, sulla presunta esistenza di una struttura organizzata facente capo a cittadini medio-orientali, per reperire in Europa di fondi destinati a finanziare l'insorgenza armata di gruppi antigovernativi attivi in quell'area".

Il "capo dell'organizzazione risiede nel Nord Europa ed è stato sottoposto a misura cautelare carceraria dalle autorità giudiziaria antiterrorismo del Paese di residenza anche grazie alle informazioni trasmesse dalla Procura di Cagliari".

In corso anche gli approfondimenti a carico "di soggetti indiziati di radicalizzazione islamista, maturata in alcuni casi all'interno di carceri isolane. Le riunioni di preghiera che hanno luogo negli istituti di pena rappresentano in alcuni casi lo strumento per la divulgazione delle dottrine jiadiste proprie dell'islam radicale".

LA SITUAZIONE DELLE CARCERI - Resta il problema del sovraffollamento carcerario: "Nell'ultimo anno le persone recluse nelle carceri della Sardegna sono aumentate di 221 unità mentre i posti letto sono diminuiti, poiché alcune sezioni degli istituti sono chiusi per lavori e 300 posti sono liberi nelle colonie penali. I detenuti, 2.068 luglio 2016, sono diventati un anno dopo 2.289. Gli stranieri sono aumentati da 452 a 676. In cinque istituti sui dieci operativi nell'Isola le presenze sono superiori alle capienze regolamentari. Inadeguato il numero di agenti della Polizia penitenziaria e gravi le carenze di amministrativi ed educatori: i direttori sono insufficienti e spesso solo in quattro per fare fronte alla situazione di dieci istituti. Mancano 80 unità nel personale amministrativo, 20 educatori e 300 agenti".

IL PUNTO SUI TRIBUNALI SARDI - VIDEO:

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