«Libertà», «Basta discriminazioni». Sono alcuni degli slogan gridati dai circa 500 manifestanti accorsi oggi pomeriggio in piazza Garibaldi per protestare contro il Green Pass deciso dal governo tramite un decreto legge. Tra loro, molti no vax.

Sulla scalinata della scuola Riva anche infermieri e medici col camice, alcuni dei quali hanno preso la parola. Interventi anche da parte di avvocati e di qualche paziente che sostiene di aver avuto problemi in seguito al vaccino.

Fabio Macciò, promotore della manifestazione nonché ideatore del movimento delle Magliette Bianche (protagonista anche della protesta delle partite Iva lo scorso aprile), ha aperto il comizio sottolineando di non essere no vax e negazionisti: «Non siamo neanche contro la mascherina, ma vogliamo essere liberi di non vaccinarci. Non siamo cavie».

I manifestanti avevano dei cartelli che recitavano: «No truffa Covid, le cure esistono», «Green Pass inutile, illegale, liberticida», «Sì vaccini testati, no vaccini sperimentali». Parole che faranno sicuramente discutere sono quelle pronunciate da Rita Casu, una farmacista naturopata e nutrizionista: «La prevenzione contro il Covid si può fare assumendo molta vitamina D, integrata dalla K, tramite una dieta salutare, l’attività fisica e prendendo il sole  in spiaggia senza mettersi la crema solare i primi 15 minuti». Un lungo, scrosciante applauso è partito dopo che Fabio Macciò ha voluto ricordare Giuseppe De Donno, l'ex primario di pneumologia ideatore della terapia anti-Covid con il plasma iperimmune suicidatosi martedì 27 luglio nella sua casa di Eremo: «Dedichiamo un pensiero a un grande medico, un eroe, che è stato isolato, deriso e lasciato morire perché era scomodo», ha detto Macciò, «È omicidio di Stato». A queste parole è seguito un minuto di silenzio e successivamente i manifestanti hanno invocato giustizia per De Donno.

Non mancherà di suscitare polemiche anche l’intervento dell’avvocato Alessandro Fusillo, il quale ha dichiarato che tra le forze dell’ordine c’è chi non farà rispettare «una norma illegale come quella del Green Pass» e ha invitato a boicottare le attività che lo chiederanno: «Facciamole fallire, non meritano di lavorare, scriviamo recensioni negative, mettiamole alla berlina». E poi il paragone con le leggi razziali: «Il marchio verde è l'equivalente dell'Ahnepass della Germania nazista contro gli ebrei. Stiamo andando verso una grave discriminazione verso chi non si vaccina». Parole che faranno quasi sicuramente discutere.

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