Cagliari, il 18enne neonazista arrestato «voleva colpire gli stranieri in coda alla Caritas»
Il giovane pronto ad azioni violente per scalare la gerarchia dei gruppi suprematisti di cui faceva parte. Tra le accuse anche quella di aggressioni e di sextorsionPer “scalare posizioni” e aumentare il suo prestigio all’interno del gruppo neonazista e filorusso di cui faceva parte stava pianificando alcune azione violente. Anzi: alcune le aveva già pianificate, trovando però le indagini della Polizia a sbarrargli la strada.
Sono alcuni dei dettagli emersi nella conferenza stampa degli investigatori guidati dal dirigente della Digos Antonio Nicolli seguita all’arresto di un 18enne cagliaritano, molto attivo su Telegram e che aveva aderito al gruppo Aast e all’organizzazione americana The Base: sodalizi neonazisti e filorussi, che hanno quale obiettivo primario il compimento di atti di violenza con finalità di terrorismo ed eversione per motivi di odio razziale.
«Per accreditarsi e salire i gradini dell’organizzazione di cui faceva parte e che nel suo reclutamento richiedeva tali “prove” – ha spiegato Nicolli - l’indagato mirava a compiere alcune azioni dimostrative. Anzi, alcune aveva già tentato di mettere in atto, come un attentato con un ordigno artigianale per colpire gli immigrati in coda alla Caritas, che abbiamo fermato molto prima. Ma ci sono anche aggressioni agli stranieri davanti a un centro commerciale, che l’indagato ha filmato».
L’arresto è stato eseguito questa mattina dagli agenti della polizia di Stato del capoluogo, che hanno collaborato con i colleghi di Vicenza e Milano. Nella rete è finito anche un sodale rumeno di 20 anni, che faceva parte dello stesso sistema.
I provvedimenti eseguiti oggi giungono al termine di una complessa attività investigativa sviluppata nell’ultimo anno – sotto la direzione delle Procure della Repubblica di Milano e Cagliari con il coordinamento della Direzione Nazionale Antimafia e Antiterrorismo – dalle locali Digos in sinergia con il Servizio per il Contrasto all’Estremismo e Terrorismo Interno della Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione – Ucigos.
L’inchiesta ha consentito di raccogliere numerose prove sull’appartenenza allo stesso contesto criminale e alla conoscenza virtuale dei due indagati: circostanza che ha reso opportuna la contestuale esecuzione dei provvedimenti cautelari.
L’indole violenta del 18enne si era manifestata già da minorenne: nel 2022 era stato sottoposto a perquisizione dalla Procura per i Minorenni dopo aver minacciato con un coltello un compagno di scuola, che lo aveva redarguito per averlo sentito inneggiare a Hitler.
Anche dopo il compimento della maggiore età, ha continuato nei suoi comportamenti razzisti. Ma ha compiuto ulteriori reati, come pedo-pornografia, estorsione informatica nella sottospecie della "sextorsion", furto dell'identità digitale con finalità estorsive.
Il diciottenne si era reso disponibile a dare attuazione al programma dei gruppi neonazisti di cui faceva parte a Cagliari e in Italia, informandosi e formandosi attraverso i percorsi di addestramento forniti dalle organizzazioni sui canali Telegram dedicati: ha più volte cercato in Rete informazioni su armi come pistole, tonfa, balestre, taser, dissuasori e tirapugni, confrontandosi con altri internauti sulla modalità di reperimento di una pistola.
Ma non è finita: è accusato anche di tentata estorsione aggravata, violenza sessuale e pornografia minorile di nei confronti di vari soggetti. Tra questi una quindicenne, alla quale ha chiesto soldi soldi con la minaccia di divulgare su WhatsApp immagini e video di natura sessuale che la riguardavano e costringendola a compiere in rete atti sessuali e, successivamente, ad inoltrarli su Telegram in una chat di gruppo.
(Unioneonline/E.Fr.-l.f.)
Video di Matteo Vercelli