La situazione ha del paradossale: da un lato la disponibilità di 300 cattedre di sostegno per le sole scuole medie della provincia di Cagliari, dall'altro gli insegnanti che devono preparare le valigie per raggiungere le sedi in cui la Buona scuola li ha destinati, in altre province o in altre regioni.

Per manifestare contro questa situazione, determinata dalla decisione del ministro Valeria Fedeli che impedisce l'accesso all'insegnamento sul sostegno a chi non ha specifica abilitazione, i docenti sardi si preparano a tornare in piazza.

L'appuntamento è fissato per lunedì mattina, dalle 9, sotto la sede dell'ufficio scolastico regionale di piazza Galilei a Cagliari: con le bandiere di Uil, Cobas, comitato "Valigie 10 agosto" e "Coordinamento scuola sarda", guidato dal deputato di Unidos Mauro Pili, gli insegnanti si ritroveranno per un sit-in di protesta.

IL PARADOSSO - Dal momento che in Sardegna gli insegnanti specializzati sono circa la metà rispetto al numero degli studenti che hanno necessità del sostegno, la deroga concessa lo scorso anno aveva risolto il problema della copertura delle cattedre e, contemporaneamente, aveva consentito a tanti docenti sardi, pur senza specializzazione, di poter insegnare senza essere costretti a emigrare.

Secondo i docenti, impedendo a chi lo scorso anno ha insegnato sul sostegno, si creano diversi problemi.

"Da un lato si toglie la continuità didattica agli alunni, dall'altro si crea un vero e proprio paradosso perché alla fine qualcuno dovrà pur seguire questi studenti che hanno problemi di disabilità e in classe entreranno i docenti di terza fascia che spesso non hanno nessuna esperienza di aula", spiega Giuseppe Corrias, segretario Uil-scuola Cagliari.
© Riproduzione riservata