Dai rubinetti esce un filo d'acqua, insufficiente per fare i piatti, ancor di più per lavarsi. Gli abitanti di Giorgino sono furiosi. La situazione, sostengono, dura da una ventina di giorni. Dicono di aver mandato diverse pec ad Abbanoa, senza esito positivo. Si dicono pronti ad andare in massa davanti alla sede dell'azienda coi bidoni dell'acqua in mano. Anche i ristoranti sulla spiaggia sono chiusi da quando è iniziato il problema.

Arianna Stara fa parte della cooperativa che gestisce "Non solo mare", oltre ad essere un'abitante del villaggio pescatori.

«Tenere chiusa l'attività tutto questo tempo è un danno, soprattutto il weekend quando si lavora di più», dice. «Nelle nostre case, poi, sia per lavare i piatti che per farci la doccia dobbiamo scaldare l'acqua - quella in bottiglia - dentro le pentole. Per lavarmi i capelli io vado due volte a settimana dalla parrucchiera. Non posso fare altrimenti».

Una sua vicina di casa, Martina Dotta, aggiunge: «Non si può stare tutti questi giorni con un filo d’acqua. Paghiamo puntualmente le bollette di Abbanoa, pretendiamo il servizio». Vincenzo Belgiorno ha due genitori anziani che vivono anche loro nel villaggio pescatori «e devo portarli quasi ogni giorno nella casa di Capoterra per permettergli di farsi una doccia come si deve. Siamo tutti infuriati, Abbanoa deve fare in fretta e risolvere il problema».

Gli fa eco Mariano Strazzeri, presidente del comitato di quartiere: «La sopportazione è arrivata al limite». L'azienda replica: «Tramite particolari apparecchiature, il punto di rottura è stato individuato all'origine della condotta, in viale La Plaia, altezza Mercato Ittico. L'intervento è già programmato per i prossimi giorni».

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