Davanti al mondo che brucia tra missili, tensioni e diplomazie in affanno, Cagliari alza la bandiera bianca. Non quella della resa, ma quella della pace. Niente elmetti, niente armi. Secondo una nuova ricerca di Changes Unipol con Ipsos, il capoluogo sardo è una delle città più pacifiste d’Italia: «Qui la guerra non è una soluzione, nemmeno l’ultima».

Per il sindaco Massimo Zedda i risultati di questo sondaggio testimoniano quanto siano forti i bisogni e l’esigenza di pace «un sentimento diffuso cresciuto anche grazie alle tante associazioni e organizzazioni che quotidianamente sensibilizzano la popolazione su questi temi».

I cagliaritani scelgono dunque la via del dialogo e l’indagine di Change lo dice chiaramente: quasi un cagliaritano su due (46%) si dichiara “sempre pacifista”, mentre il 42% adotta un approccio più pragmatico, decidendo caso per caso. Solo il 5% si schiera con convinzione a favore di interventi militari in ogni contesto.

Ma è sul fronte della diplomazia che si tocca quasi l’unanimità: ben il 93% degli intervistati ritiene che i conflitti si debbano risolvere sedendosi a un tavolo, non con le armi in mano. E non importa chi lo organizza: il 60% accetterebbe anche una mediazione esterna, da parte di Paesi terzi, pur di spegnere il fuoco delle guerre.

Tra i conflitti che fanno più paura, in cima alle preoccupazioni c’è la guerra in Ucraina (79%) seguita da quella Israelo-Palestinese (74%). Ma ciò che davvero inquieta i cagliaritani è lo spettro dell’atomica: il 47% teme l’uso di armi nucleari, un dato ben al di sopra della media nazionale (38%).

E se a livello nazionale si torna ciclicamente a parlare di leva obbligatoria, a Cagliari l’idea fa storcere il naso: il 61% dei cittadini è contrario al suo ripristino, rendendo il capoluogo una delle città più contrarie d’Italia.

«A Cagliari – ricorda Zedda – l'amministrazione sta organizzando diverse iniziative culturali, un lavoro costante affinché si promuova sempre più una convivenza pacifica e inclusiva. È un esempio lo spettacolo gratuito "Un anno sull'Altipiano", omaggio a Emilio Lussu, in programma il 17 maggio al teatro Carmen Melis, con la partecipazione dell'artista Paolo Fresu».

Inoltre prosegue il primo cittadino «in chiusura della mostra su Enrico Berlinguer, il 31 maggio, stiamo preparando una grande iniziativa per la pace. Sarà un momento di riflessione collettiva che determinerà l’avvio del percorso che abbiamo incardinato anche nei programmi dell’amministrazione di Cagliari città della pace».

Cagliari dunque guarda ai conflitti con preoccupazione, ma sceglie di rispondere con la forza delle parole, non con quella delle armi.

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