Era previsto, è successo. È impressionante, riportato nero su bianco, l’aumento del costo dell’energia elettrica per il Comune di Cagliari che – salvo blackout di interi quartieri che sembrano superati – deve tenere accesi lampioni, semafori e altri impianti di illuminazione pubblica.

In cassa erano stati accantonati circa 3,5 milioni. Succedeva ad aprile e si doveva coprire il periodo che va dal 1 agosto scorso al 31 luglio 2022. Ora il capitolo di bilancio, alla voce “bolletta della luce”, è stato integrato:  in un anno usciranno (almeno) 5 milioni e 612mila euro. Due in più rispetto alle previsioni. E non è nemmeno detto che sia la cifra definitiva. 

Stangata e  rischio per il futuro emergono dalla lettura della determinazione appena firmata da Claudia Madeddu, dirigente del servizio Provveditorato del Comune. 

Ripercorrendo gli atti, parte dall’adesione alla convezione Consip con Enel energia. Ad aprile erano stati stanziati 3.560.000 euro. Ed era compresa pure l’Iva. Tanto, ma non abbastanza. 

La prima integrazione si è resa necessaria a settembre, dopo che in Comune sono state recapitate le bollette di agosto, quando “a seguito degli aumenti nazionali del costo dell’energia elettrica, si è registrato un considerevole aumento dell’importo di tutti i consumi di energia elettrica”.

Lo stanziamento era stato portato a 5.042.414 euro. Più 86 centesimi. 

Un salasso, ma sembrava una stima soddisfacente. Invece non lo era. Perché, riporta la dirigente, “nelle bollette del mese di settembre 2022 si è riscontrato un ulteriore aumento del costo dell’energia elettrica”. E si presume “che questi aumenti coinvolgeranno anche i consumi dei prossimi mesi”.

C’è da pagare la luce sino alla fine di luglio. E il Comune arriva a dover spendere oltre 5,6 milioni. Come minimo e salvo ulteriori stangate per niente escluse. Anzi: prevedibili. 

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