Scatta l’allarme influenza aviaria a Cagliari. Dopo la scoperta di alcuni uccelli infetti a Monte Urpinu, la Regione ha attivato l’unità di crisi: i controlli sui volatili verranno estesi anche oltre i confini del parco, sbarrato per precauzione dalla Asl mentre sono in corso abbattimenti degli animali contagiati o per i quali si sospetta l’infezione. L’area è stata chiusa dopo l’ordinanza del sindaco Paolo Truzzu. Una data di riapertura non c’è. 

Al momento non si sa che ceppo si sia diffuso sul colle cagliaritano. Di certo è della tipologia H5: sarà la sequenza alfanumerica successiva, che emergerà dalle analisi sui campioni,  a stabilire se si tratta di una tipologia altamente trasmissibile, quindi più preoccupante, o meno.  

“Attualmente, sono in corso esami approfonditi sulla sua tipizzazione al centro di riferimento nazionale per l’influenza aviaria, a Padova”, fanno sapere dalla Regione. 

All’incontro di questa mattina hanno partecipato  i tecnici dell’assessorato regionale della Sanità, della Asl 8, dell’Izs e dell’istituto centro di riferimento nazionale per l’aviaria.

“Sono già operative"; spiega  l’assessore regionale della Sanità, Mario Nieddu, “le misure di sorveglianza attiva, sugli animali vivi, e di quella passiva, attraverso la ricerca e l’indagine sugli animali morti”. 

Il rischio diffusione c’è. “In queste ore saranno definite ulteriori azioni, anche con il coinvolgimento del Corpo Forestale e di Forestas”, aggiunge l’assessore, “per estendere le indagini sul territorio. Nel corso dell’incontro i tecnici hanno comunque evidenziato il basso rischio zoonotico, ossia il rischio di infezione dall’animale all’uomo:  secondo le evidenze scientifiche, si propaga per via aerea attraverso il pulviscolo prodotto dalle feci e tramite contatto con gli animali infetti”. 

© Riproduzione riservata