Cagliari, al Brotzu e al Microcitemico la generosità di Ivi e di Olaf
L’associazione è da tempo impegnata nei progetti di umanizzazione degli ospedali cagliaritaniPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un sorriso che colora le corsie. Anche quest’anno l’associazione IVI ha fatto sentire la sua presenza nei reparti destinati ai più piccoli del Microcitemico e del Brotzu per regalare ai piccoli pazienti libricini da colorare e momenti di allegria, accompagnata dall’inconfondibile e amatissimo Olaf.
Da tempo l’associazione è impegnata nei progetti di umanizzazione degli ospedali cagliaritani, con l’obiettivo di rendere gli ambienti di cura meno freddi e più accoglienti per i bambini, attraverso la trasformazione di pareti e corridoi in spazi capaci di trasmettere serenità e fantasia.
Questa iniziativa si inserisce appunto nel percorso dell’associazione che ha già consegnato due progetti di umanizzazione pittorica: uno al reparto di radiologia e l’altro alla radioterapia oncologica. Le pareti dei reparti, ora animate da immagini di mare, barche, delfini e gabbiani, simboli di libertà e serenità, parlano di speranza e di vita e regalano ai piccoli pazienti un’atmosfera serena durante la loro terapia.
I prossimi interventi sono già in programma: i progetti che interesseranno il quarto e il quinto piano dell’ospedale Microcitemico saranno consegnati a breve. Una volta completati, l’associazione IVI proseguirà il suo percorso solidale negli altri reparti, continuando a portare colore, sorrisi e speranza dove ce n’è più bisogno.
Dietro a tutto questo c’è una storia personale, quella di Ivaldo Atzori, figlio di Antonella. La sua vita è cambiata irrimediabilmente quando, a soli 8 anni, un “mago cattivo” si è presentato nel suo cammino: il tumore cerebrale. Insieme alla madre, che non ha mai perso la speranza, ha combattuto questa terribile malattia.
Oggi Ivaldo sta bene, ma ha scelto di trasformare insieme alla sua famiglia il dolore in colore, cercando di rendere il percorso ospedaliero dei bambini e delle famiglie meno traumatico. I bambini e le famiglie che si trovano a combattere contro la malattia trovano, grazie a questi gesti, un po’ di serenità e speranza in un luogo che spesso appare freddo e distante.
