Cagliari, 7 mesi in cella ma non era un «mafioso nigeriano»: innocente e risarcito
Era stato arrestato con accuse di traffico di droga e di essere umani, ma non c’entrava niente: lo Stato dovrà versargli 70 mila euroPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
È stato rinchiuso in carcere dal 21 novembre 2018 al 22 giugno 2019: era innocente. Per questo Enorese Egharevba, nigeriano, 42 anni da compiere a breve, verrà risarcito dallo Stato per ingiusta detenzione: la Corte d’Appello di Cagliari ha condannato il Ministero dell’Economia e delle Finanze a versargli 70 mila euro.
Le accuse, risultate poi del tutto infondate, sono definite «particolarmente infamanti». Il quarantaduenne era stato accusato di far parte della mafia nigeriana che aveva messo in piedi nel Cagliaritano un importante traffico di droga e di esseri umani. Questo, almeno, secondo gli inquirenti che avevano messo a segno una retata. Il castello riportato negli atti, però, è crollato quando le carte sono arrivate in tribunale. Ed è emerso che nel Cagliaritano non ci fosse mai stata una potente banda criminale africana.
Di sicuro non c’entrava niente Egharevba, che è stato difeso (nel processo e nell’istanza di risarcimento) dagli avvocati Alessio Alias e Adina Barbu. Lo aveva stabilito il Gip a febbraio del 2024: la custodia cautelare era stata applicata «in assenza di gravi indizi di colpevolezza» e nei suoi confronti «non era stato rilevato alcun profilo di colpa». Innocente, in tutto e per tutto. E ora risarcito con 70 mila euro: circa 333 per ogni giorno di ingiusta detenzione.