Ci sono «gravi e reiterati atti di bullismo» alla base del procedimento disciplinare del tribunale federale della Federazione italiana vela che ha sospeso per periodi che vanno da tre a sette mesi due atleti, i vertici e alcuni istruttori del Windsurfing club Cagliari.

I video

La vicenda inizia nell’estate dello scorso anno quando i genitori di due ragazzi visionano quattro video nei quali i loro figli sono oggetto di comportamenti «bullizzanti e violenti». I genitori ne chiedono conto a due allenatori che avvertono i consiglieri del circolo. Nei giorni e nelle settimane successive si tengono alcune riunioni tra familiari degli atleti e responsabili del circolo che portano alla sospensione dei due presunti bulli e dell’attività agonistica della squadra. I familiari nel frattempo presentano esposti al tribunale federale ma anche alla procura della Repubblica e al tribunale dei minori.

Le indagini

I giudici della Fiv visionano i video che – scrivono nella decisione – «denotano un contesto nel quale, durante una trasferta, un gruppo di atleti minorenni risulta abbandonato a sé stesso senza alcuna forma di controllo. Il che consente a due di loro di mettere in atto comportamenti fisicamente e moralmente vessatori nei confronti di soggetti giovanissimi che la società sportiva avrebbero invece dovuto proteggere». Agli atti è finita anche una chat che – sempre a giudizio dei giudici – rivela «comportamenti che, vista la loro valenza sintomatica di una situazione particolare, avrebbero dovuto esser oggetto di risposta immediata e che, viceversa, risultano inspiegabilmente rimasti senza seguito da parte di istruttori e dirigenti».

La decisione

Nella decisione, depositata ieri e firmata dal presidente Avilio Presutti e dall’estensore Simona Crispo, è scritto che «all’esito delle indagini, nell’ambito delle quali sono stati acquisiti i filmati, i documenti nonché le dichiarazioni dei genitori dei minori, la Procura contesta agli istruttori di non aver esercitato un’adeguata vigilanza, supervisione e controllo sugli atleti, lasciando che si venisse a creare una situazione di disagio tale che tutti i ragazzi della squadra si sono poi allontanati dal circolo». Agli atleti ritenuti responsabili di bullismo è imputato «il comportamento inappropriato, sconveniente ed illegittimo tenuto nei confronti di altri atleti». I rappresentanti del circolo sono ritenuti responsabili «di aver fatto poco o nulla per reprimere e punire i gesti ed i comportamenti violenti e ristabilire un sereno ambiente educativo e ciò sebbene informati di quanto accadeva».

Come scritto dai giudici, alla fine dell’anno scorso il gruppo di giovani atleti vittime dei presunti atti di bullismo si sono trasferiti in un altro circolo. Il presidente del Windsurfing club, contattato, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. È certo che contro il provvedimento del tribunale federale sarà presentato appello. 

Fabio Manca

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