Le due tredicenni, protagoniste di una scazzottata in piazza Maxia, a Cagliari, venerdì scorso all'uscita della scuola media Alfieri, sono già state convocate insieme ai loro genitori dalla dirigente scolastica, Gabriella Artizzu.

Ma l'obiettivo della dirigenza è anche un altro: individuare i ragazzi che hanno assistito, impassibili, e quelli che hanno ripreso la scena con il telefono cellulare facendo poi diventare virale il video.

"Chi non interviene davanti a un episodio di violenza diventa complice", è il commento della presidenza della scuola.

Quanto accaduto venerdì scorso, verso le 13.30, è sempre più frequente.

Due studenti si danno appuntamento nel dopo scuola per un chiarimento.

"Dai nostri dati", spiega Luca Pisano dell'osservatorio regionale sul cyberbullismo, "possiamo dire che nel 90 per cento dei casi le scazzottate avvengono tra ragazzine. Il più delle volte in mezzo c'è un ragazzo conteso".

La sfida viene lanciata davanti ai compagni che si presentano così per assistere al "chiarimento".

Dalle parole si passa ai fatti: calci, pugni, schiaffi e tirate di capelli. E c'è chi riprende tutto con un telefono cellulare.

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