Società prima svuotate e poi fatte fallire con un giro di denaro che alla fine avrebbe provocato un "buco" totale di 60 milioni di euro.

Sono diversi gli episodi di bancarotta - compresa l'ipotesi fraudolenta - di cui è accusato Alberto Scanu, che nelle scorse ore si è dimesso dalla carica di amministratore delegato di Sogaer, società di gestione dell'aeroporto di Cagliari, arrestato ieri e ora recluso nel carcere di Uta su ordine di custodia cautelare emesso dal Gip Giampiero Casula.

A chiedere il provvedimento è stato il pm Giangiacomo Pilia, titolare dell'inchiesta sul crac di dieci società, la maggior parte nel ramo sanitario, di cui Scanu era amministratore o socio.

Nelle 163 pagine dell'ordinanza di custodia in carcere, il giudice spiega che ci sono gravi indizi di colpevolezza a carico dell'ex presidente di Confindustria Sardegna sul fallimento di nove società, mentre sulla decima le indagini sono ancora in corso.

"Lo stato di insolvenza del gruppo Scanu - scrive il gip - risaliva al 2002. È stata ampiamente dimostrata la consuetudine con la quale Alberto e Laura Scanu si sono avvalsi di prestanome per la gestione di alcune società che vengono condotte al fallimento".

L'arresto dell'ex presidente di Confindustria è scattato per il pericolo di reiterazione del reato e di inquinamento delle prove. Subito un passo indietro dagli incarichi.

"Il mio assistito si è dimesso dall'incarico di amministratore delegato di Sogaer e da tutte le cariche sociali che rivestiva perché intende difendersi liberamente", ha chiarito l'avvocato difensore Rodolfo Meloni.

LA NOTA SOGAER - In queste ore è arrivata anche una nota ufficiale della Sogaer, dove si legge: "In seguito alle notizie apparse sugli organi di stampa relativamente all'arresto del dottor Alberto Scanu, Sogaer, la società di gestione dell'Aeroporto di Cagliari, ha preso atto della sua decisione di dimettersi da tutte le cariche sociali"

"Sogaer, prosegue il comunicato, ritiene che queste dimissioni possano contribuire a facilitare l’operato della magistratura, nella quale la società ripone la massima fiducia. Il gestore dell'Aeroporto di Cagliari conferma la sua piena disponibilità a collaborare con gli organi inquirenti - qualora in futuro ce ne fosse bisogno - e ribadisce la sua totale estraneità ai fatti oggetto di indagine".

GLI INDAGATI - Eseguite dalla Guardia di finanza altre tre misure agli arresti domiciliari, che hanno colpito Laura Scanu, sorella di Alberto, 49 anni, Giovanni Pinna, 53enne (di Quartu), e Valdemaro Giuseppe Peviani, 83 anni.

Nella vicenda sono indagati Pier Domenico Gallo, 80 anni, di nazionalità svizzera; Paolo Moro, di Milano, 56 anni; Caterina Della Mora, residente a Lugano, 47 anni; Giovanni Marras, di Meana Sardo, 89 anni; Domenico Falchi di Macomer, 79 anni; Pier Angelo Zurru di Cagliari, 39 anni; Enrico Gaia, 52 anni; Paolo Zapparoli, 54 anni, di Milano.

L'inchiesta è direttamente collegata a quella sul crac da 13 milioni di euro della Clinica Città di Quartu, coordinata sempre dal pm Pilia, e dalla quale Scanu era uscito assolto.

(Unioneonlinee/F)
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