C’è anche la Torre dell’Elefante in miniatura nel nuovo museo dei mattoncini Lego, nato nel cuore di Cagliari, in viale Trento.

Si chiama Karalisbrick e al suo interno “trovano casa” anche altri simboli della Sardegna – tra mete turistiche e monumenti – tutti rigorosamente realizzati con le famose costruzioni colorate. Da Cala Goloritzè alla Basilica di Saccargia, dal Santuario di Santa Maria di Vallermosa al Tempio di Antas di Fluminimaggiore. «Abbiamo realizzato anche la Basilica di Bonaria ma le sue dimensioni straordinarie non ci hanno permesso di farla passare dalla porta d’ingresso. Stiamo lavorando per rimpicciolirla ed esporla», racconta emozionato Maurizio Lampisfondatore e presidente dell’associazione culturale che ha realizzato il piccolo museo del giocattolo.

Freschi di inaugurazione, avvenuta a fine marzo, gli spazi di Palazzo Merello sono stati immaginati e sognati anni fa, quando ancora il progetto sembrava lontano. «Tutto è nato quando, con il mio socio Gianluigi Cornaglia, eravamo solo due bambini con la passione innata per le costruzioni Lego. Negli anni non abbiamo mai messo da parte questo lato creativo della nostra vita e pian piano siamo riusciti a concretizzare questa mostra, che sarà permanente». Eppure, sino al giorno del taglio del nastro, il sogno dei due soci sembrava lontano. «Per tanto tempo abbiamo organizzato eventi in giro per i comuni della Sardegna – continua Lampis – e avendo collezionato più di 40 iniziative con un ottimo seguito, abbiamo deciso di fare il “grande passo”».

E l’atto di coraggio è stato premiato con i tanti appassionati, curiosi e famiglie che hanno deciso di passare una manciata di ore immersi in una realtà diversa – dando fiducia a Maurizio e Gianluigi –  dove «tutto si può costruire, tutto è  realizzabile». Ad attendere grandi e piccini infatti – scostata una tenda nera all’ingresso –  il benvenuto in un mondo fatto di diorami, le dettagliate ambientazioni in scala ridotta che riproducono scene di vario tipo. E da Karalisbrick c’è solo l’imbarazzo della scelta, visto che la Sardegna non è l’unica protagonista della mostra. Si fanno spazio infatti anche le nicchie dedicate alla saga cinematografica del Signore degli Anelli – con la riproduzione della battaglia del Fosso di Helm e altre scene dei film – a quella di Star Wars con tutte le astronavi del mondo creato dalla Lucasfilm. E ancora, tra i tanti: scenari artici, mari tropicali con le navi dei pirati all’arrembaggio, automobili da corsa, l’universo dei Simpson, la casa dei fantasmi e tanti mondi sommersi, realizzati dentro degli acquari. 

«I progetti esposti sono solo una parte di quelli che abbiamo realizzato. Per ultimarli ci mettiamo mesi e sono tutti frutto di progetti personali nostri. Non ci aiuta alcun tipo di tecnologia, è tutto frutto della nostra fantasia e dedizione», ci tiene a sottolineare Lampis che, negli anni, con l’associazione ha comprato e collezionato un numero infinito di mattoncini. «Solo qui dentro, con una rapida stima, ne abbiamo 500mila». E proprio per questo i mondi esposti non saranno mai gli stessi ma ruoteranno, «così anche tutti i lavori che ora non possiamo mostrare possano farsi conoscere dai nostri visitatori».

E le soddisfazioni non finiscono qui. La “casa madre” ha anche insignito il fondatore del museo di un riconoscimento «importantissimo. «Ho realizzato un diorama di Piazza San Marco e lo scatto è stato condiviso dal sito Lego ufficiale. In un mondo dove tutto passa per la tecnologia vogliamo risvegliare nei nostri visitatori la scintilla della fantasia e della creatività», conclude Lampis.

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