Oltre le sbarre l'ingresso non è consentito e fuori restano i parenti di chi invece, purtroppo, quelle sbarre le ha dovute oltrepassare perché ha bisogno di cure. Sono scene di disperazione quelle davanti al pronto soccorso del Santissima Trinità di Cagliari, con ambulanze che vanno e vengono e chi dice che è come "una guerra", "neanche ad aprile era così".

Superato il confine controllato dai guardiani ci sono tre tendoni e poi medici, infermieri e volontari che si occupano di chi è risultato positivo al coronavirus o presenta sintomi compatibili. Operano in quella che viene definita la "zona rossa", dove ci sono le persone che attendono di essere sottoposte agli accertamenti dopo la presunta positività.

Fuori c'è chi prega, chi piange, e tantissimi invece aspettano perché non possono fare altro. Chiedono di avere notizie dei loro cari, a loro basta sapere che "stanno bene".

Una situazione in cui il livello di guardia è altissimo: "Non eravamo pronti a scene simili" dice un 44enne.

(Unioneonline)

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